Home POLITICA Astano, ascolta Bellinzona: «Solo l’aggregazione potrà salvarti»

Astano, ascolta Bellinzona: «Solo l’aggregazione potrà salvarti»

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Esiste una sola via d’uscita ragionevolmente sicura, esiste un solo corridoio il cui pavimento non sia sdrucciolevole: aggregarsi. E alla svelta, dando profondità alle “discussioni preliminari in corso” con coloro che faranno parte del nuovo Comune di Tresa, ovvero Ponte Tresa, Croglio, Sessa (in forzatura granconsiliare; nella votazione popolare consultiva, i “no” avevano prevalso nella misura del 54 per cento) e Monteggio. Così Palazzo delle Orsoline in Bellinzona, traendo spunto da una mozione parlamentare presentata a metà settembre, nella prospettiva autosalvifica di una Astano oberata da problemi finanziari diventati strutturali pur nella loro relativa dimensione. Come è noto, al fine di prevenire quello che si prefigura quale dissesto finanziario irrecuperabile, l’autorità politica cantonale era intervenuta determinando nella misura del 130 per cento il moltiplicatore di imposta del piccolo Comune malcantonese; a fianco di quella che gran parte dei 300 e qualcosa abitanti di Astano hanno percepito come una vessazione, in aiuto a sindaco e municipali sono venuti i vertici della Sezione enti locali, impegnati a fornire strumenti per “portare a termine un progetto aggregativo in termini ragionevoli” oltre che per attuare una serie di provvedimenti volti a “mitigare la critica situazione finanziaria”. Provvedimenti che, per quanto riferiscono i portavoce dal Consiglio di Stato, è opportuno siano adottati da “un organo esecutivo in carica”, perché esso sarebbe in grado di “tutelare maggiormente gli interessi di Astano”; viene a cadere dunque l’ipotesi che era stata avanzata da un organo di stampa e secondo la quale il processo di aggregazione sarebbe stato meglio promosso da una gerenza esterna (cosa inutile, replicano da Bellinzona, perché identica sarebbe la procedura).

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