Home SPETTACOLI Ascona, al “Gatto” un omaggio nel nome di Locksley “Slide” Hampton

Ascona, al “Gatto” un omaggio nel nome di Locksley “Slide” Hampton

430
0

Nella sporca dozzina dei più grandi trombonisti della storia, difficile il non dare un posto a Locksley Wellington “Slide” Hampton; certo, il cuore va a Charles “Carl” Fontana figlio di Charles “Collie” Fontana che suonava il sassofono nelle ore libere dal mestiere di idraulico, ed a Frank Rosolino che non a caso ci regalò incisioni strepitose proprio con Carl Fontana, e ad Urban Clifford “Urbie” Green, ed insieme con loro ci sono Weldon Leo “Jack” Teagarden e James Louis “Jay Jay” Johnson ed i più popolari Glenn Miller e Tommy Dorsey, e tra i viventi guai a trascurare Richard Taylor “Dick” Nash, ma per “Slide” Hampton bisogna trovare un gradino diverso, un po’ di lato sul palco, e non solo “in memoriam”. Tracce impressionanti di stile e di cultura jazzistica, dall’interpretazione alla fase autorale agli arrangiamenti, giunsero e rimasero; di esse saranno memori, giovedì 30 marzo al “Teatro del Gatto” in Ascona, gli orchestrali dello “Slide Hampton project” sotto conduzione di Joe Haider, che del gruppo è ideatore, animatore e timbro in ditta. 12 gli elementi che promettono eleganza e coinvolgimento, non volendosi dire troppo circa la forza dirompente della sezione fiati; 12 come furono i componenti dell’orchestra costituita mezzo secolo fa proprio da “Slide” Hampton e da Joe Haider dopo l’incontro in un “jazz club” di Monaco di Baviera, in Germania, ciascuno portando sei musicisti per comporre una manciata di brani originali, e venne fuori – registrazione nello spazio di tre giorni tre, gennaio 1974 con distribuzione ufficiale l’anno successivo – una cosuccia come “Give me a double”, due vinili da cercarsi e da acquistarsi (si trovano anche su “Amazon”, per dire). “Slide” Hampton, tra l’altro uno fra i pochi mancini dell’arte trombonistica, collezionò poi un paio di “Grammy” ed ebbe collaborazioni ai massimi livelli.

Circa il germanico Joe Haider, vabbè, si gioca quasi in casa (fu anche direttore della “Swiss jazz school” a Berna) e la biografia di 60 anni è un florilegio di direzioni e di esperienze. Il concerto asconese si colloca nel contesto di un “tour” europeo, una decina le tappe, impegno degli orchestrali anche la proposta dei brani originali composti ed arrangiati nel 1973. Ore 20.30; se vi va un’iniezione di gioia e di lacrime felici, non mancate. In immagine, Joe Haider.