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Filo di nota / Cantiere da gimkana, ed un “radar” messo lì a sbalzo

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Non semplice è il lavoro di quanti operino sui cantieri stradali: per gli interventi in sé, per gli orari, e per il fatto che gli spazi di azione e di manovra sono spesso ristretti al limite dell’accettabile anche e soprattutto per quanto riguarda l’incolumità degli addetti. Caso di specie, come rilevato ieri in… transeunte riscontro sul campo, quanto accade lungo la dorsale del Ceneri causa note opere di risanamento della pavimentazione: per quanto gli automobilisti possano transitare a velocità ridotta, in almeno due punti sussistono criticità tali da mettere in pericolo gli addetti. Non meglio va ai vetturali: oltre ad una serie di limiti di velocità che variano a distanza di poche decine di metri l’uno dall’altro, alcuni tratti contrassegnati con i soli paletti provvisori sono ormai vere e proprie “chicane” in grado di confondere chi sia alla guida; la larghezza di corsia concessa risulta inoltre al di sotto del minimo vitale, come riscontrato visivamente sull’incastro di un camioncino tra due paletti (situazione da paradosso: gli operai sono stati costretti ad agire spostando fisicamente i paletti stessi). A ciò, e per ultimo, si aggiunge l’improvvida apparecchiatura semistazionaria nota come “radar” e collocata a mezza costa, proprio in corrispondenza di una fra le cinque o sei deviazioni principali: un elemento di chiaro disturbo per la concentrazione di quanti si trovino al volante e stiano già cercando, per parte loro, di evitare tamponamenti e collisioni frontali oltre che di restare in qualche modo al centro della corsia. Occhio: esiste un limite anche alla pazienza.