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Dal Ticino al Comasco con il carico di marchi “taroccati”: cinese nei guai

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Dove fosse stata prelevata la merce, non si sa: forse in un deposito nel Nordeuropa, forse su suolo svizzero dalle mani di una “staffetta”. Di sicuro aveva appena attraversato il confine fra Ticino e Lombardia quando, in prossimità di Olgiate Comasco (Como), è stato intercettato e fermato con il carico, e quale carico: una quantità di “prodotti con segni falsi”, secondo la definizione dell’articolo 474 del Codice penale italiano, cioè con accessori dai marchi “taroccati” e funzionali alla produzione ed alla distribuzione di articoli di lusso, per esempio borsette e borse di alta gamma. Il fermo dell’uomo, un cittadino cinese con residenza in Italia, ha avuto luogo nel contesto di attività di controllo della Guardia italiana di finanza, tra sabato e domenica; i materiali sequestrati erano di qualità sufficiente ad ingannare l’occhio di un acquirente non esperto.