Home CRONACA A margine / Dal mal comunicare doppio danno (e sindaco defenestrato)

A margine / Dal mal comunicare doppio danno (e sindaco defenestrato)

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Non diremo che in materia di pubbliche relazioni, all’Hockey club Ambrì-Piotta, è il caso che Filippo Lombardi presidente – Filippo Lombardi dal momento che ha vasta esperienza in materia di comunicazione, ecco – prenda in mano le cose ed incominci a spiegare quel che è da dirsi e quel che è da farsi, soprattutto in contesti emergenziali quali sono il “Tormenton Formenton” e la vicenda del tizio che marcia maluccio davanti all’autorità giudiziaria per un paio di questioni che vanno dall’amministrazione infedele all’appropriazione indebita. Circa quest’ultimo avevamo scritto trattarsi di figura compresente nei due organici (cioè in ancoraggio sia al “Gruppo di sostegno” sia al Consiglio di amministrazione della società biancoblù) e che egli aveva un ruolo in àmbito politico locale; esercitammo cioè l’ordinario diritto di cronaca nel rispetto tuttavia della persona, di cui evitammo di menzionare direttamente l’identità che era peraltro nelle orecchie di tutti gli interessati sin dal momento in cui fonti Rsi avevano fatto capire che c’era un po’ di marcio in Danimarca.

E che succede? Succede che, pur essendo il soggetto stato defenestrato cioè allontanato (formalmente: dimissioni rassegnate. E non ieri, come risulta al “Giornale del Ticino”) da entrambe le realtà coinvolte, nessuno ha pensato di cancellare il nome dagli elenchi pubblicati sul sito InterNet ufficiale dello stesso Hockey club Ambrì-Piotta; sicché anche i solitamente non informati, con il sistema del confronto sulla “stele di Rosetta”, hanno impiegato 35 secondi alla grossa per individuare la figura del 62enne Silvano Leoni, riconducendolo anche al suo ruolo di sindaco a Cerentino. Ora, ben non si capisce quali e quanti siano stati i cortocircuiti: di sicuro uno nella strategia di comunicazione dall’interno della società al pubblico (tifosi “in primis”), con tutt’una serie di arzigogoli che, a furia di procedere per esclusioni (non è coinvolto Tizio, non è coinvolto Caio, non è coinvolto Sempronio, ma il “mister X” era nell’uno e nell’altro comitato), ha condotto ad una quasi immediata individuazione di Silvano Leoni, in ciò non tutelato pur essendo stata teorizzata la mera presunzione di reati finanziari e pur essendo stata asserita la mera eventualità di un ammanco; un altro nelle comunicazioni interne ai comitati medesimi, se è vero che alcuni hanno saputo prima ed altri hanno saputo dopo; un altro ancora nel rapporto con le istituzioni (non tanto verso il ministero pubblico, cui si immagina sia stato anzi fornito ogni supporto e fors’anche l’“input” dell’inchiesta, quanto verso la Sezione enti locali, non foss’altro per una questione di diligenza almeno sul passo del “Guardate, sta accadendo questo, la persona è di vostro interesse e vi diamo allora un preavviso in forma riservata, ben consci come siamo dell’eco che la vicenda avrà e delle ripercussioni che si generano quando è in ballo una figura ai vertici di un’amministrazione pubblica”).

La reattività di quanti sono impegnati alla Sezione enti locali, in contestuale consultazione con l’autorità politica cantonale che del caso è investita quale parte informata, è stata notevole: a Silvano Leoni è stato chiesto di valutare per bene lo stato dell’arte ed i passi da compiersi, senza pressione ma anche rendendosi manifesta la “sensibilità” del caso, e Silvano Leoni ha preso atto ed ha agito di conseguenza, dimettendosi dal ruolo in cui, con la lista “Nuovi orizzonti”, si era riconfermato alle ultime Comunali e che avrebbe lasciato in ogni caso ad aprile, dopo 16 anni al timone e 40 effettivi di impegno politico. Due mesi ancora, e sarebbe stato percorso netto. Ora, ed invece, di quel sindaco sarà ricordata solo la fragorosa ed amara caduta, quale che sia l’esito effettivo dell’inchiesta; e ciò, sia detto con il cuore cioè oltre l’ipotizzata evidenza cronistica, fa un po’ male. Di più: ciò è persino un po’ ingiusto.