Home POLITICA Si scrisse un… “auto-endorsement”: Raffaele De Rosa lasciato a piedi dal Tcs

Si scrisse un… “auto-endorsement”: Raffaele De Rosa lasciato a piedi dal Tcs

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Arriva tardi ed anzi tardissimo sulla scadenza elettorale (i voti per corrispondenza sono per gran parte in viaggio), ma arriva e con fragore dalle valli al piano, il botto forse ultimo della campagna 2019 verso le Cantonali il cui esito incominceremo ad intuire appena dopo mezzogiorno di domenica 7 aprile. Raffaele De Rosa, 46 anni, granconsigliere di lungo corso oltre che sindaco di Riviera (in quota lodrinese), e soprattutto uomo del “C’è da fare” postosi in lizza come sfidante di Paolo Beltraminelli per il seggio pipidino in Consiglio di Stato, viene scaricato senza mezzi termini dai vertici del “Touring club svizzero”, sezione Ticino, sull’esito della non propriamente pacatissima assemblea svoltasi iersera; “scaricato” nel senso che non è proprio piaciuta – e Raffaele De Rosa ha preso atto, dimettendosi all’istante dal Comitato direttivo della sezione Ticino Tcs – un’iniziativa assunta dal potenziale membro del Governo cantonale, vale a dire l’invio “a molte elettrici ed elettori di tutto il Cantone, soci Tcs”, di “una lettera perorante il sostegno” nell’elezione al Consiglio di Stato.

In pratica, Raffaele De Rosa avrebbe agito con la stessa modalità operativa di un Massimo Suter liberale-radicale verso i suoi “amministrati” alla “GastroTicino”, e come qualcuno in àmbito medico, e come qualcun altro nel giro della “lobby” di riferimento, e come qualcun altro in nome del suo stesso partito (cioè, da presidente o da autocefalo plenipotenziario, a discrimine di alcuni candidati ed a favore di altri), et cetera; solo che in casa Tcs il malumore non è rimasto allo stadio del “Quando lo vedo gliene dico quattro”, e per di più la data dell’assemblea sembra esser giunta a fagiolo. Quante siano in effetti le lettere spedite da Raffaele De Rosa agli iscritti al Tcs non si sa: molte di più rispetto agli elenchi ufficiali dei soli dirigenti, laddove gli indirizzi personali ed “e-mail” sarebbero stati deducibili da elenchi largamente conosciuti, e molte di meno rispetto ai 77’000 soci effettivi (immaginatevi un po’ la situazione che si determinerebbe se agli appartenenti al Tcs sezione Ticino venisse in mente di esprimersi in monoblocco politico…). Gli è che, fanno capire dai vertici dell’associazione, un “endorsement” non vi è stato né vi fu mai, “sia in ossequio alla consolidata neutralità mantenuta da sempre in occasione delle elezioni politiche, sia per rispetto verso gli altri (e numerosi) canddiati al Consiglio di Stato” e che sono soci Tcs; e si prende tale asserzione con le pinze, magari una parola chiara non fu spesa, ma Raffaele De Rosa è politico troppo scafato per infilarsi in un “cul-de-sac” di questo genere senza aver fatto due chiacchiere (sempre informali, neh; chi vorrete mai che metta nero su bianco?) e senza aver ottenuto un appoggio da qualche maggiorente. Si dica semmai così: la lettera sarebbe passata sotto silenzio se, tra gli indirizzi dei destinatari, non vi fosse stato qualcuno cui l’ipotesi di un Raffaele De Rosa a Palazzo delle Orsoline è sgradita. O forse che solo al Tcs sono tutti virginei e tali da meravigliarsi per un foglio in una busta, quando in altri contesti la misura dello scandalo nella propaganda elettorale è data a paginate su riviste di settore? E, di nuovo, Raffaele De Rosa campione di moderazione nel Legislativo, Raffaele De Rosa dai comunicati (rari) in cui persino le virgole vengono ricontrollate, Raffaele De Rosa “mai-un-tono-di-voce-sopra-il-rigo”, quel Raffaele De Rosa sarebbe incorso nello svarione tipico del candidato arruffapopoli ed acchiappaconsensi laddove un consenso pur labile sarebbe stato individuato? Uhm, mah.

Dall’esigenza di tenere barra a dritta, al Tcs, nessuno deflette: siamo apolitici, siamo apartitici, siamo aconfessionali, e per di più abbiamo “numerosi altri candidati nostri soci” ed in corsa per il Governo. Quindi: a) disapprovazione dell’iniziativa “del signor De Rosa” (esagerati: “Signor De Rosa”, addirittura, per uno che sino a iersera era autorevole voce apicale?); b) presa di distanza, “altresì, dal contenuto della lettera inviata”. Una replica dell’interessato, a questa stregua, ci vorrebbe proprio.

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