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Rogo al “White” di Lugano, sospetto dolo a scopo di truffa: tre arresti

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Certo che un incendio così, a Lugano, in piena piazzetta San Carlo su accesso da via Nassa, era parso stranuccio ed anzi strano forte, anche per via dell’esser finita prigioniera delle fiamme una perla tra le vetrine, quella della “boutique” sotto insegna “White”, abbigliamento ben profilato e meta di clientela femminile dalla non scarsa propensione alla spesa. Dalle primissime rilevazioni – quelle che i pompieri fanno a pelle, constatando ed avvertendo un pizzicorino alla punta delle dita – un sospetto immediato, dal sospetto altri accertamenti; dagli accertamenti un bel quadro di indizi che, a distanza di cinque settimane dall’episodio, ha portato alla svolta: per il rogo di negozio e magazzino, a tarda ora di venerdì 12 febbraio, agenti della Polcantonale giunsero ordunque all’arresto di tre persone, un italiano con residenza nel Luganese e due italiani residenti in Italia, 34, 43 e 47 anni rispettivamente. Articolatissimo e non privo di complessità l’impegno investigativo, al quale hanno cooperato effettivi della Polcom Lugano; in deduzione ultima, si direbbe proprio – e tale è il “focus” dell’incarto ora ben disteso davanti agli occhi della procuratrice pubblica Margherita Lanzillo – che quanto accaduto dipenda da un atto concepito e meditato, sicché quali addebiti figurano l’incendio intenzionale e la tentata truffa giusto per stare ai minimi sindacali. Da definirsi i ruoli e l’eventuale catena delle responsabilità; gli arresti saranno da valutarsi a cura del giudice dei provvedimenti coercitivi per l’eventuale convalida.

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