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L’editoriale / Sinistra italiana, o dell’europeismo solo quando viene comodo

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Immediate urla allo scandalo, negli ambienti della Sinistra italiana o – meglio – di qualche residuale voce che prova a sopravvivere alla recente disfatta nelle Politiche, su uno dei primi provvedimenti “in itinere” nel nome del nuovo Esecutivo guidato da Giorgia Meloni: l’innalzamento della soglia di pagamento in contanti alla cifra di 10’000 euro, in luogo dei 2’000 oggi consentiti con una restrizione asseritamente congrua alla lotta all’evasione fiscale. Possibile che, in ultimo, la formula venga trovata su un tetto a 5’000 euro, ma non questo è il punto; si tratta invece di capire il “perché” dell’ostinata e trinariciuta pretesa di imporre lo “status quo” pur in riscontrato quadro di sperequazione a danno di coloro che in contanti intendono pagare. Per stare ai casi elementari: 1’000 euro in denaro sonante e ballante “valgono” ovviamente 1’000 euro, ma diventano 994 se spediti a terzi con un vaglia postale (tempo di trasferimento: buoni tre giorni) e 990 se inviati con un vaglia postale urgente (ritiro immediato); la soluzione bancaria è nello stesso ordine di grandezze, fino a 10 euro per un bonifico. Sempre intendendosi Italia su Italia, sia chiaro; su un bonifico dall’estero o per l’estero, a dipendenza dalle opzioni scelte (a, paga tutto chi spedisce; b, paga tutto chi riceve; c, speditore e ricevente pagano metà ciascuno, ha luogo una decurtazione che può giungere sino a 50-55 euro.

L’equazione “Tetto contanti pari a 10’000 euro uguale esplosione dell’evasione fiscale”, nella formulazione che tanto piace a quanti si impegnano del resto per normare il raggio di curvatura delle banane ed il peso e la dimensione dei frutti tondeggianti, è invero contraddetta dalla stessa realtà continentale: in numerosi Paesi affatto “europei” ed affatto civili – quale parametro utilizziamo la presenza di una Costituzione e di un sistema democratico e toh, di un Governo conseguente ad elezioni – non è posto alcun limite: ciò vale per Germania, Olanda, Finlandia, Austria, Irlanda, Lussemburgo, Ungheria ed Estonia almeno, e non consta che a Berlino ed a Vienna e ad Helsinki la corruzione dilaghi e l’evasione fiscale sia oggetto di preoccupazione quotidiana. Nota è poi, fuori dall’Unione europea ma tra i suoi confini, la situazione elvetica; e si potrebbero aggiungere i casi specifici per Repubblica ceca e Croazia, ad esempio. Peraltro: almeno la metà delle nazioni citate gode di un sistema di “online banking” qualitativamente superiore o pari a quello di Tricoloria, al che decade per automatismo l’obiezione secondo cui il contante sarebbe un’esigenza laddove mancano gli strumenti tecnici cioè tecnologie sufficientemente avanzate da garantire determinati parametri tra cui efficacia dell’esecuzione, rispetto della riservatezza, tutela da azioni anatocistiche, e così via elencandosi.

Al fondo, anche per via del fatto che le leggi si sovrappongono alle leggi e che spesso le singole norme – magari derivanti dal medesimo ceppo – prendono vie diverse per non reincontrarsi mai più, restano gli equivoci generati da un’Unione europea disposta a concordare soltanto sulle divisioni, e figurarsi laddove siano in gioco interessi economicamente palpabili. La detenzione di 10’000 euro “fisici” – contante in portafoglio – sulla persona è infatti già autorizzata dall’autorità statale italiana, in via indiretta ma autorizzata, solo che si dia un’occhiata alle norme valutarie sul transito da nazione extra-Ue (come la Svizzera) a nazione Ue (come l’Italia); nel momento in cui viene affermata la totale liceità della detenzione di denaro contante – o di suo equivalente in titoli, obbligazioni, et similia – sino alla concorrenza di 10’000 euro nel transito da Paese e Paese, automaticamente si afferma che una persona ha diritto di spendere tale cifra senza ricorrere a strumenti cartacei, perché tale somma è sua, incontestabilmente sua a meno che sussista un dubbio pertinente al Codice penale. Ecco, prendiamo proprio questo caso: per quale motivo il legittimato detentore di 10’000 euro in contanti dovrebbe astenersi dal disporne per procurarsi oggetti o servizi? Cioè, per quale motivo l’acquisto di un “personal computer” del costo di oltre 2’000 euro – a 2’000 euro è fissata l’odierna soglia in territorio peninsulare – dovrebbe imporre all’acquirente la trasformazione del denaro (bene materiale che è già nelle sue mani) in un prodotto scritturale (bene virtuale da affidarsi ad un intermediario), e per di più con perdita di valore dovendosi pagare un prezzo per un’inutile operazione? La logica, la logica avantutto dovrebbe prevalere in un “corpus” giuridico ed eventualmente su un “corpus” giuridico che si suppone essere primariamente concepito ed implementato a tutela del cittadino anziché a suo danno (stabilisco regole, dunque metto il singolo e la collettività al riparo da abusi). Il resto rientra nella categoria dei bizantinismi, voce “Complicazioni inutili”, paragrafo “Scuse buone per lavarsi la coscienza” (e qui si aprirebbe un capitolo chilometrico sui veri metodi per contrastare l’evasione fiscale e su quanto invece non è stato fatto, morta lì).

Per inciso: agli invocatori dell’Europa regolatrice, dell’Europa che “ce lo chiede”, dell’Europa cui anche i cittadini italiani dovrebbero cedere altre fette di sovranità in nome di dogmi che si frantumano alla prima avversità, è da ricordarsi che stanno abbaiando inutilmente alla luna. La soglia dei 10’000 euro, infatti, è apertamente sostenuta dagli stessi referenti primari della Commissione europea: sta scritto nel testo del “Pacchetto sui provvedimenti antiriciclaggio e contro il finanziamento del terrorismo”, luglio 2021, proponenti vari e presentazione a cura di Mairead McGuinness (commissaria ai Servizi finanziari) e di Valdis Dombrovskis (commissario al Commercio, oltre che vicepresidente del gremio nel suo complesso). Oh, caspita: lo vogliono quelli di Bruxelles e di Strasburgo, intrisi di politiche giacobine e sempre lì a misurare il prossimo con riga e compasso, ed i benpensanti italiani d’un (in)certo schieramento si indignano? Ma non c’è più religione, signora mia, davvero.