Pone sin da oggi una questioncella relazionale con l’Elvezia intiera, codesto ingresso di Alessandro Rapinese a Palazzo Cernezzi in Como quale novello sindaco eletto (Palazzo Cernezzi è la sede del Comune; edificio che meglio dovrebbe chiamarsi Palazzo Vacallo, nel nome di Giovanni Antonio Piotti – ma anche Pioda o Ploda o Piot – architetto da Vacallo che lo acquistò e ristrutturò e quasi rifece per intiero sul finire del ‘500). Nel corso della campagna elettorale, difatti, Alessandro Rapinese aveva per esempio annunciato un patto di… belligeranza volendo egli destinare un carro-attrezzi per la rimozione delle sole auto con targhe ticinesi in caso di posteggio fuori regola. Nella sua ovvia illegalità, enunciato interessante e tutt’altro che benevolo. Pur con simpatia e con benevolenza, ché in giorno di altrui festa si è portato a sorvolare, al neosindaco non si può non raccomandare un miglior indirizzo degli sforzi: anziché pensare alla rimozione “mirata” di auto con targhe ticinesi, che direbbe di incominciare a far sparire il letamaio dell’area ex-“Ticosa”, scandaloso biglietto da visita della città e senza più nemmeno il pregio d’essere testimonianza di archeologia industriale?