Home CRONACA Italia: armi da guerra in un “hangar”, un ticinese nel mirino

Italia: armi da guerra in un “hangar”, un ticinese nel mirino

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Il 42enne Alessandro Michele Aloise Monti (nome fornito dalle autorità inquirenti italiane), cittadino svizzero abitante a Bissone, è fra i tre soggetti posti in stato di fermo oggi nel contesto di un’ampia operazione condotta da effettivi della Digos (Direzione investigazioni generali ed operazioni speciali) di Torino, su mandato della Procura della Repubblica italiana nello stesso capoluogo piemontese, e che ha portato al sequestro di armi da guerra tra cui un missile aria-aria e numerosi fucili automatici. Impegnati elementi delle Digos di Varese, Pavia, Novara, Forlì e Milano. L’uomo, che da riscontri diretti opera come responsabile di una realtà d’impresa con sede nell’area del ponte-diga ed operante nel commercio di materiali per l’aviazione, risulta essere ai vertici della società titolare di un “hangar” sito a Rivanazzano Terme (Pavia) è stata individuata la presenza di parte dell’arsenale.

Insieme con Alessandro Michele Aloise Monti, originario di Sciaffusa e con domicilio dapprima in Mendrisio quartiere Arzo e poi a Bissone, già responsabile della “Swiss general aviation Sa” in Maggia (azienda in liquidazione) ed ora referente della “Swiss global aerospace Sa” in Bissone, sono stati messi in manette il 60enne Fabio Del Bergiolo, soggetto salito agli onori delle cronache nel contesto di una truffa messa a segno nel 2003 all’aeroporto di Malpensa (dove l’uomo, tra l’altro già candidatosi due anni prima alle Politiche, lavorava come ispettore delle Dogane, servizio antifrode), ed il 51enne Fabio Amalio De Bernardi. Fulcro delle indagini, ed a quanto pare riferimento principe per gli inquirenti, è l’attività militare svolta da alcuni italiani andati a combattere come volontari nel Donbass (Ucraina). Oggetto del sequestro: nove fucili da guerra, una pistola mitragliatrice da guerra “Scorpion”, tre fucili da caccia, sette pistole, sei parti di armi da guerra (otturatori, canne, fusti, caricatori), 20 baionette, 306 parti di armi da sparo, 831 munizioni di vario calibro ed il citato missile aria-aria di fabbricazione francese, recante indicazioni di provenienza dalle forze armate del Qatar.