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Fuga d’amore in Ticino, ma la ragazza è minorenne: nei guai un giovane

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Ora che la questione si è risolta senza dramma, ed anzi essendosi presentati entrambi gli attori davanti all’autorità costituita con precipitoso rientro dal Ticino su Verbania (Vco), insieme con il sospiro di sollievo c’è il giusto spazio per una reprimenda tonitruante e per il perdono all’uno ed all’altro, da parte dei genitori che erano giustamente e doverosamente preoccupati. Gli è che di mezzo c’è il reato: maggiorenne – non da molto, facciamo 12 mesi e qualcosa – il giovane, minorenne invece la ragazza; e, per quanto sia chiarissima l’adesione di “lei” al proposito di “lui”, e meglio ancora per quanto sia da darsi per acquisita la concordanza di intenti da parte di entrambi, per il Codice penale esiste la sottrazione di minorenni, in questo caso sottrazione consensuale. In effetti, nel momento in cui ha portato la fidanzatina nel monolocale preso in affitto al di qua del confine dove vive avendo una regolare occupazione professionale, il “lui” della vicenda non aveva probabilmente considerato un fatto non contestabile: scatta la denuncia.

I fatti, per quanto ricostruiti con qualche difficoltà, sanno di pane amore fantasia e qualche dose di pirlaggine. Abbiamo infatti due giovani che si vogliono bene e la cui relazione non risulta essere contrastata dalle famiglie: niente Montecchi contro Capuleti, per capirci, tanto che il padre di lei è anche indiretto finanziatore del 19enne avendogli dato in prestito un’auto per gli spostamenti; e forse nessuno avrebbe avuto da ridire – diciamo “forse” perché non eravamo lì e perché non siamo nella testa degli uni e nemmeno in quella degli altri – se i due avessero potuto godere di qualche tempo per starsene insieme e comodi. Pessima fu allora lo sparire così, da un giorno all’altro, senza dare notizie di sé e lasciando prima perplessi e poi in piena angoscia i congiunti della minorenne, per l’appunto con residenza nel Verbano-Cusio-Ossola e quindi rivoltisi alle forze dell’ordine; per comunicazione sintetica, la ragazza non è più a casa, non ci contatta, ha il cellulare staccato o non raggiungibile, sono passati alcuni giorni e possiamo solo immaginare che i due siano insieme, oltre il valico su Brissago, che cosa si può fare prima che la preoccupazione ci stronchi? Facciamo che della cosa ci occupiamo noi, avranno risposto dalla caserma dei Carabinieri, e che cosa utile sarebbe l’aver notizie dai vostri futuri consuoceri, sempre che la storia tra ‘sti benedetti figlioli vada avanti.

Idea vincente, come spesso diventa vincente il buonsenso: alla chiamata da parte del padre, il 19enne ha infatti risposto. Forse cadendo dalle nuvole, forse fingendo, vai a sapere; non è importante, in questo momento, mentre conta il fatto che i due si sono fiondati oltre la frontiera per mettersi a disposizione dell’autorità costituita. Rimessi a posto che fossero i tasselli della vicenda, e per quanto sia stato constatato che non vi è stata alcuna violenza e che non vi è stata alcuna coercizione, i fidanzatini hanno incominciato a capire di averla combinata grossa e che uno strascico giudiziario, almeno per il maggiorenne, ci sarà. Tra l’altro, anche per appropriazione indebita: sì, della vettura, affidata al 19enne per l’uso legato al lavoro ed invece diventata strumento e mezzo funzionale alla commissione di un reato.