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Borse, finale anodino. Tassi da caos: Fed li tiene fermi, Bce li aumenta

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 19.00) Mai una tregua, mai un giorno secondo quanto programmato alla vigilia (beh, la Borsa è un po’ come la vita…) sulle piazze finanziarie. Nemmeno il tempo di rasserenarsi per il “non rialzo” dei tassi – situazione ormai da criteri di eccezionalità: ma non è il caso di illudersi, reiterazione del reato già in vista per luglio – da parte dei vertici della “Federal reserve” statunitense, rialzo effettivamente non avvenuto ieri sera, ed ecco il pronunciamento in senso contrario da parte dei vertici della “Banca central europea”, che per voce di Christine Lagarde sua presidente non solo spinge al 4.25 per cento il gravame sui prestiti di breve periodo (intesi come “marginali”) ed al quattro per cento il gravame sui rifinanziamenti di picco ed al 3.50 per cento quello sui depositi, ma preannuncia altri aumenti il mese prossimo e ciò sino a che l’inflazione sarà stata riportata al livello del due per cento. Linea, è il caso di dirlo, che mal viene percepita e digerita in alcune nazioni ma alla quale un’obiezione formale non è ancora stata posta.

Obiezione c’è, invece, dalle Borse stesse. Da estranea al problema, quella di Zurigo è riuscita oggi a spillare qualche grammo di energia fissandosi lo “Swiss market index” a quota 11’302.83 punti ovvero in guaagno nell’ordine dello 0.23 per cento; sofferenza su “Ubs group Ag” e “Partners group Ag” soprattutto (meno 1.24 e meno 0.81 per cento rispettivamente), tuttavia con ridimensionamento delle perdite; “Novartis Ag” e “Nestlé Sa” (più 0.79 e più 1.31 per cento) a trainare il listino primario; mero e parzialissimo rimbalzo (più 1.18) per “Logitech Sa”, ieri maltrattata stante l’improvviso annuncio della partenza dell’amministratore delegato. Dall’allargato l’evidenza del rilancio di “Softwareone holding Ag”, il cui “più 18.66” per cento al prezzo di 18.00 franchi per azione è conseguenza di un tentativo di scalata – offerta al momento respinta ma suscettibile di rilettura, soprattutto per la pressione di alcuni detentori di quote significative – con offerta a 18.50 franchi il pezzo. Dalle altre sedi di contrattazione: Dax-40 a Francoforte, meno 0.13; Ftse-Mib a Milano, meno 0.28; Ftse-100 a Londra, più 0.34; Cac-40 a Parigi, meno 0.51; Ibex-35 a Madrid, più 0.10. Relativamente brillante New York, con margini utili fra lo 0.69 e l’1.11 per cento sugli indici di riferimento. Cambi: 97.57 centesimi di franco per un euro, 89.15 centesimi di franco per un dollaro Usa; in discesa a 22’278 franchi circa il controvalore teorico del bitcoin.