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Gufi malefici in casa Bce, Borse sotto pressione. New York, chi sì e chi no

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 20.10) Quando vogliono dare una mazzata agli investitori, poche storie: alla “Banca centrale europea” ci riescono benissimo. Non poteva insomma rimanere senza effetto l’ultima sortita di Philip Lane, capoeconomista dell’istituto da cui dipende la politica monetaria per le 20 nazioni della “zona euro”, cui ieri non parve vero il poter aggiungere un altro tassello alla vera e propria strategia della tensione con il preannuncio di altri, prossimi aumenti dei tassi di interesse, unica e sino ad ora inefficace azione attuata a contrasto dell’inflazione; in aggiunta al malumore generale palesatosi nel cielo sopra Wall Street per rinnovati dubbi sulla tenuta del sistema creditizio, inevitabile la sofferenza accusata stamane nelle principali piazze borsistiche del Vecchio Continente, a far segno dallo “Swiss market index” sotto misura per l’intera seduta ed infine in perdita pari all’1.29 per cento ad 11’364.91 punti dopo minimo a quota 11’337.44 alle ore 16.16. “Credit Suisse group Ag” ed “Ubs group Ag” (più 0.84 e più 0.90 per cento rispettivamente) ai picchi del listino primario, e tanto basti per dire dello stato dell’arte; sopra la linea anche “Logitech Sa” (più 0.71) e “Swisscom Ag” (più 0.59); “Roche holding Ag” (meno 2.57) ed “Abb limited” (meno 2.62) in coda. Gran balzo (più 13.37) per “Temenos group Ag” nell’allargato.

Dalle altre sedi: Dax-40 a Francoforte, meno 0.48 per cento; Ftse-Mib a Milano, meno 0.54; Ftse-100 a Londra, meno 0.49; Cac-40 a Parigi, meno 0.86; Ibex-35 a Madrid, più 0.01. New York sostenuta sul Nasdaq (più 0.70) ma debole sugli altri due indici di consueto riferimento. Cambi: 98.41 centesimi di franco per un euro, 89.17 centesimi di franco per un dollaro Usa; in ascesa il bitcoin, ora al controvalore teorico di 26’511 franchi per unità.