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Stampa cartacea, altro collasso: altri sei mesi, poi addio al “20 minuti”

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In un mondo di editoria quotidiana nel quale nessuno è indispensabile ma quasi tutti sono necessari, non foss’altro che per la pluralità dell’informazione, un’altra testa cade: in data al momento imprecisabile, ma di massima sul finire del 2025 e dunque essendo stato da poco superato il traguardo del quarto di secolo, al macero andranno tutte le edizioni cartacee del “20 minuti” (“20 Minuten” nella Svizzera tedesca, “20 minutes” in Romandia), con riversamento delle risorse – quelle che resteranno operative, s’intenda – sul solo “online” e sulle connesse attività del digitale. In forza di tale ed inappellabile decisione, alla cui base – così fonti della società editrice – starebbero principalmente le ripetute contrazioni del mercato pubblicitario ed il mutamento delle abitudini dei lettori, rimarranno a piedi almeno 80 dipendenti; pur nella permanenza di una rete di corrispondenti, le attività saranno concentrate sulle redazioni di Zurigo, Losanna e Berna mentre calerà per sempre il silenzio sulle piazze di San Gallo, Lucerna, Basilea e Ginevra. Per quanto riguarda il Ticino e la Svizzera di lingua italiana, dove il “20 minuti” è presente dal 2011 con diversa modalità operativa (una “joint-venture” ancorata su “Tio.ch”), il sacrificio in termini di posti di lavoro sarà contenuto con due fluttuazioni redazionali – contratti al 50 per cento al transito da “20 minuti” a “Tio.ch” – mentre nell’area tecnica si profilano tagli per una posizione al 100 per cento e per un’altra al 50 per cento.