La prima volta, in qualche modo cioè spruzzando “spray” urticante al peperoncino sul volto del legittimo proprietario della vettura, era riuscito a svignarsela, peraltro allontanandosi dalla zona a bordo di una vettura indebitamente prelevata a danno di terzi cioè rubata ad una società di noleggio; la seconda è stato così poco intelligente da tornare sul posto a distanza di un mese, cioè metà maggio su metà aprile, alla guida dello stesso veicolo trafugato (una “Hyundai Tucson”, prezzo 35’000 euro all’incirca), sicché dal sistema elettronico di rilevazione dei passaggi è scattato il bollino rosso e sulla base del bollino rosso sono partite le ricerche da parte delle autorità di polizia. In guai grossi si è infilato – quisque auctor fortunae suae, ad ogni buon conto – un 37enne italiano che dalla residenza in provincia di Milano si spostava non di rado nell’area dell’aeroporto della Malpensa (Varese) con intenti predatori; non a caso il fermo da parte di agenti della Polizia di frontiera ha avuto luogo in totale flagranza, ovvero mentre l’uomo, a volto coperto, stava rovistando all’interno di un’altra auto ferma in un posteggio prossimo al “Terminal 1” dello scalo. Un furto dopo l’altro, in modalità peraltro non dissimile da quanto emerso in sede di accertamenti sul 37enne di cui sono in effetti risultati numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio ed in materia di stupefacenti.
Una piccola quantità di droga è inoltre stata trovata addosso all’uomo anche in questa circostanza, quale aggravio – in sola modalità da sanzione amministrativa – del pacchetto di addebiti contestati penalmente ossia ricettazione, tentato furto aggravato e guida con patente revocata. Multa, in ultimo, anche per la guida senza copertura assicurativa.