Home CRONACA Trasporti, dalla conferenza di Lugano più “raccomandazioni” che altro

Trasporti, dalla conferenza di Lugano più “raccomandazioni” che altro

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Necessità di trovare nuovi equilibri, con “minimo impatto sulle regioni interessate” e puntandosi su “trasformazione digitale e passaggio alla ferrovia” quali possibili contributi “in misura significativa” (Markus Dieth, presidente della Conferenza dei Governi cantonali); urgenza di risolvere “in nome delle generazioni che verranno” almeno alcuni dei “dilemmi irrisolti” in un quadro di sistemi di trasporto che “negli ultimi 150 anni hanno generato prosperità materiale in tutto l’arco alpino e reso molto più connesse le nostre società” (Raffaele De Rosa, presidente del Consiglio di Stato ticinese). Due letture di chiaro interesse, ancorché sulla prima gravino enormi punti interrogativi, alla “Conferenza Eusalp” – terza edizione – ospitata ieri dal “Lac” di Lugano, sul filone dello “sviluppo della mobilità” che è in realtà tema di confronto nella quotidianità della regione alpina, transito delle persone almeno sullo stesso piano di quello delle merci anche se il recente incidente ferroviario nella galleria di base del San Gottardo ha portato a comprendere in modo lampante che chi gestisce l’esercizio dell’infrastruttura, dopo aver spremuto le casse pubbliche e cioè le tasche dei cittadini, pone i cittadini in second’ordine rispetto al movimento di altri vettori.

Un cenno è stato fatto anche ai “bisogni vitali delle regioni periferiche” (bisogni insoddisfatti e per i quali non pare vi sia orientamento al rimedio), ai flussi turistici ed alla gestione della mobilità transfrontaliera, quest’ultima inficiata da carenze oggettive oltreconfine, in ispecie a sud; per l’appunto, un cenno. Nella foto, un momento della conferenza; altre immagini sulla nostra pagina “Facebook”.