Home CRONACA Trafficanti di esseri umani, e radicati a Lugano: tre arresti (più uno)

Trafficanti di esseri umani, e radicati a Lugano: tre arresti (più uno)

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Non proprio ignoti in Ticino i due 44enni iraqeni ed il 26enne iraniano tratti in arresto e posti in detenzione preventiva giusto due settimane or sono – manette scattate martedì 20 settembre, notizia diffusa solo questo pomeriggio da fonti di ministero pubblico, Polcantonale ed Ufficio federale dogana-sicurezza confini – per attività pertinenti alla tratta di esseri umani e con tutte le connessioni che si possano individuare, dall’usura all’incitazione all’entrata illegale, all’uscita illegale ed al soggiorno illegale, restandosi ai fondamentali di quel che ricorre nel Codice penale; un testo in cui non è contemplata l’aggravante dell’esecrazione pubblica per gli autori di simili reati; purtroppo, e lo si pensa seriamente. Non ignoti in Ticino, si diceva: sono tutti residenti nel Luganese, e da parecchie settimane erano al centro di un’inchiesta svolta da agenti della Polcantonale con il supporto del citato Ufficio federale dogana-sicurezza confini; perché se ci sono clandestini qualcuno li farà pur passare e qualcun altro li indirizzerà, e chi li fa passare è con buona probabilità in combutta con gli ideatori dei canali di trasferimento, un tizio sbarca il lunedì sulle coste della Calabria e scappa il martedì dal centro di accoglienza e giovedì sera, magari anche giovedì pomeriggio, si ritrova a superare la frontiera tre metri sopra il Penz, per dire.

Reati in banda o almeno in forma di sodalizio criminale sono quelli contestati al terzetto; anzi, al quartetto, potendosi aggregare nel “dossier” di inchiesta anche un 39enne iraqeno residente in Italia e tratto in arresto all’aeroporto di Zurigo-Kloten nella giornata di giovedì 29 settembre, ultimo tassello nel mosaico; decisiva, qui, la collaborazione di agenti della Polcantonale Zurigo, lesti nell’identificare il soggetto destinatario di un mandato di cattura. All’atto della perquisizione, il soggetto è risultato latore di quattrini in quantità, diciamo varie decine di migliaia di franchi e varie decine di migliaia di euro; imbarazzante, per lui, l’azzardo di spiegazioni circa il possesso della valuta. Per brevità, il meccanismo era articolato su varie linee dall’Italia alla Germania e ad altri Paesi del Nordeuropa, convenientemente via Svizzera il che significa entrare dalla porta sud per uscire dalla porta nord, sai quale scoperta. Scopo il lucro, altra novità mirabolante; sodalizio a carattere transnazionale.

La restrizione della libertà individuale è stata già convalidata dal giudice dei provvedimenti coercitivi. Fascicolo nelle mani della procuratrice pubblica Chiara Buzzi.