Tag: Carabinieri

  • Covid-19, albanese cerca di “evadere” da Campione: denunciato

    Covid-19, albanese cerca di “evadere” da Campione: denunciato

    Quali fossero le sue intenzioni, dicono dal Nucleo Carabinieri di Campione d’Italia, proprio non si è capito: era ospite di un connazionale in territorio comunale dell’“enclave”, è stato fermato mentre in auto si stava muovendo in direzione di Bissone cioè del Ticino, ed una spiegazione circa quel viaggio – tanto di più alla luce delle limitazioni poste in materia di profilassi anti-“Coronavirus” – non ha saputo dare. Sotto denuncia in stato di libertà, da ieri, un 26enne albanese (K.L. le iniziali) che ai documenti risulta residente nelle Marche; verifiche in corso. Nel complesso, come conferma il tenente colonnello Natale Grasso comandante del Nucleo Carabinieri, nell’arco di cinque giorni ovvero da martedì 10 marzo sono state sottoposte a controllo 94 persone ed 84 auto; 59 le autocertificazioni presentate, 57 gli esercizi pubblici di cui è stata infine verificata la regolare chiusura. Nella foto, un posto di controllo di Carabinieri a Campione d’Italia.

  • Fa razzia in un bar a Cantello, arrestato ladro rumeno

    Fa razzia in un bar a Cantello, arrestato ladro rumeno

    A bordo dell’auto, oltre agli attrezzi utilizzati per lo scasso, aveva ancora le 160 stecche di sigarette prelevate indebitamente durante l’effrazione al “Bar Incontro” di via Giovanni Baj in Cantello, a breve distanza dal confine su Stabio frazione Gaggiolo. Intercettato ed arrestato prima dell’alba di ieri, dunque a distanza di poche ore da uno dei due colpi messi a segno (l’altro a danno di un “garage”), un ladro 40enne, cittadino rumeno senza fissa dimora in territorio italiano, autore delle effrazioni di cui sopra e dal lungo “curriculum” criminale come dimostra il fatto che su di lui pendeva un ordine di ricerca, sempre per furto, da qualcosa come 12 anni. Il fermo del 40enne ha avuto luogo in prossimità di Saronno (Varese), lungo la Strada statale numero 233 “Varesina”, ad opera di effettivi dell’Arma dei Carabinieri (nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Saronnno); non semplicissimo l’intervento delle forze dell’ordine, dal momento che l’uomo, a bordo di una “Fiat 500” risultata poi provento di furto compiuto nell’ottobre 2019, ha scelto di accelerare in presenza del posto di controllo ed è stato pertanto inseguito per qualche chilometro; una volta uscito dal veicolo nel tentativo di proseguire la fuga a piedi, il ladro è stato stato bloccato ed ammanettato. Stando a fonti degli inquirenti, il 40enne – ora associato alla casa circondariale di Busto Arsizio (Varese) – ha agito in banda ovvero con uno o più complici che all’interno dell’abitacolo della vettura avrebbero lasciato tracce utili per la loro identificazione. Non è da escludersi inoltre l’ipotesi secondo cui il 40enne e/o suoi sodali abbiano agito anche al di qua del confine, in ispecie nel Mendrisiotto.

  • Schianto sulla Statale della Valganna: tre feriti, due sono gravi

    Schianto sulla Statale della Valganna: tre feriti, due sono gravi

    Due automobilisti, 29 e 30 anni rispettivamente, versano in gravi condizioni all’“Ospedale di circolo” di Varese sulle conseguenze del frontale occorso poco prima delle ore 2.00 lungo la Strada statale numero 233 “Varesina” in territorio comunale di Valganna, frazione Ganna. Trasferimento d’urgenza in ospedale con un elicottero per il 29enne che si trovava in arresto cardiaco; stabilizzato ed intubato, per la presenza di traumi e lesioni profonde, il 30enne; dalla minor entità una 36enne che occupava il sedile anteriore destro di una delle due auto. Sul posto unità dei Carabinieri di Luino; il tratto stradale è rimasto chiuso per oltre due ore.

  • Marchirolo (Varese): anziano trovato senza vita in un bosco

    Marchirolo (Varese): anziano trovato senza vita in un bosco

    (ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 21.07) È di un 80enne residente a Marchirolo, all’anagrafe Bruno Piloni, il cadavere trovato poco prima delle ore 10.00 di oggi in territorio comunale di Marchirolo, sul lato verso Cadegliano Viconago, in zona boschiva discosta ad ovest rispetto alla dorsale della vecchia strada di attraversamento dei paesi direzione valico su Ponte Tresa. Dell’anziano era stata denunciata stamane la scomparsa, avendo alcuni parenti riscontrato la sua assenza dal domicilio dopo che ieri l’uomo si era allontanato per una passeggiata. Il corpo era riverso nell’alveo di un riale dalla modesta portata e che scorre sul margine della macchia, a distanza di quasi mezzo chilometro dal punto in cui termina il tratto asfaltato di via Pradello; è possibile dunque che, nell’accusare un malore, l’80enne – che era ottimo conoscitore della zona – abbia tentato di raggiungere la radura ed un punto da cui chiedere soccorso. Al personale medico dell’“Azienda regionale emergenza urgenza-Areu” non è rimasto che il constatare l’avvenuto decesso dell’80enne; sul posto anche unità dei Vigili del fuoco con il servizio di elisoccorso ed effettivi dell’Arma dei Carabinieri, stazione di Luino.

  • Bisuschio (Varese), specialista in effrazioni fermato dai Carabinieri

    Bisuschio (Varese), specialista in effrazioni fermato dai Carabinieri

    Possibili riflessi ticinesi, a spiegazione di fatti criminosi occorsi al di qua del confine ed in ispecie nel Mendrisiotto, dopo il fermo – avvenuto iersera in Comune di Bisuschio (Varese) – di un 40enne albanese che effettivi dell’Arma dei Carabinieri, stazione di Arcisate, hanno intercettato in transito nel centro del paese, lungo l’asse viario della Valceresio tra capoluogo e valico di Porto Ceresio su Brusino Arsizio. L’uomo, formalmente risultato essere operante nel settore terziario, è stato trovato in possesso di “oggetti atti ad offendere”, per la precisione arnesi di cui servirsi per lo scasso tra cui un’ascia, piedi di porco, un flessibile ed utensili vari; da qui il sospetto di attività criminose che il 40enne avrebbe svolto in un’ampia fascia di territorio. Sotto sequestro i materiali trovati; accertamenti in corso sulla vettura (con targa svizzera) su cui l’uomo stava viaggiando.

  • Verbania, hascisc e marijuana in casa: 26enne in manette

    Verbania, hascisc e marijuana in casa: 26enne in manette

    Un 26enne con residenza a Verbania (provincia del Verbano-Cusio-Ossola) è stato messo in manette ed agli arresti domiciliari, nella notte fra giovedì 26 e venerdì 27 dicembre, per possesso di quantità non modiche di sostanze stupefacenti individuate nella sua abitazione. Sotto sequestro quattro buste di hascisc e marijuana per complessivi 400 grammi, insieme con strumenti e materiale utilizzato nel confezionamento. L’individuazione del giovane, che si trovava insieme con altro soggetto a carico del quale non sono stati mossi addebiti, ha avuto luogo nella zona di Premeno ad opera di effettivi dell’Arma dei Carabinieri in ordinario pattugliamento del territorio; sulla scorta dell’avvenuto riscontro del possesso di droga la decisione di procedere in indagine domiciliare e la scoperta del piccolo “deposito” di sostanze stupefacenti.

  • Sicurezza, a Poschiavo la “prima” della formazione transfrontaliera

    Sicurezza, a Poschiavo la “prima” della formazione transfrontaliera

    Primo di quattro appuntamenti, oggi a Poschiavo, nel quadro del progetto di cooperazione transfrontaliera sulla sicurezza ovvero del programma operativo nel cui contesto, a partire dal prossimo anno, sia nel Canton Grigioni sia nelle province italiane di Sondrio e di Bolzano saranno operative pattuglie miste di forze dell’ordine, con presenza dunque di elementi della Polcantonale Grigioni, di effettivi dell’Amministrazione federale delle dogane, della Polizia italiana di Stato e dei Carabinieri italiani. Al momento inaugurale della formazione congiunta, cui partecipano circa 30 uomini e che viene svolta sotto egida della Polcantonale Grigioni, erano presenti il tenente colonnello Gianfranco Albertini, vicecomandante della Polcantonale stessa, ed un delegato del generale Roberto Campisi per la Polizia italiana di Stato; una seconda giornata avrà luogo ancora a Poschiavo; in dicembre, invece, il gruppo degli allievi – cui vengono impartite lezioni soprattutto sulle legislazioni vigenti nei due Paesi; nota è la finalità del progetto, vale a dire un incentivo al contratto della criminalità sul confine sud – si trasferirà a Silandro, in provincia di Bolzano. Previsto dispiegamento delle pattuglie: per la Svizzera, Mesolcina, Valle del Reno, Engadina, Bregaglia, Val Poschiavo e Val Monastero; per l’Italia, Valtellina, Val San Giacomo, Livigno, Val Venosta ed area prossima al Passo di Resia. Nella foto, un momento della prima giornata di formazione; altre immagini sulla nostra pagina “Facebook”.

  • Brissago Valtravaglia (Varese): collisione bus-camion, tutti in salvo

    Brissago Valtravaglia (Varese): collisione bus-camion, tutti in salvo

    Nessuna conseguenza fisica per conducenti e passeggeri di un bus extraurbano e di un camion venuti a collisione stamane, intorno alle ore 7.50, in territorio di Brissago Valtravaglia, provincia di Varese, sul tratto comunale della Statale numero 394 “del Verbano orientale” che da Varese porta al valico di Dirinella. Il bus della società “Autolinee varesine”, concessionaria del servizio sul territorio, era carico di studenti. Sul posto unità dei Carabinieri (compagnia di Luino) per quanto di loro pertinenza; non necessario l’intervento del servizio di ambulanza.

  • Marchirolo (Varese): infarto o caduta, muore anziano “fungiàtt”

    Marchirolo (Varese): infarto o caduta, muore anziano “fungiàtt”

    Un 82enne residente a Cadegliano Viconago (Varese), sul confine con il Malcantone, è stato trovato cadavere, nel pomeriggio di ieri, in zona boschiva sopra l’abitato della limitrofa Marchirolo. Il corpo dell’anziano, appassionato “fungiàtt”, si trovava in zona impervia; fra le possibili cause del decesso o un malore o una caduta dal sentiero. Il recupero della salma ha avuto luogo sulla scorta delle indicazioni di alcuni escursionisti ed a cura di specialisti dei Vigili del fuoco, intervenuti a fianco di effettivi dell’Arma dei Carabinieri, stazione di Luino.

  • Luino (Varese), presa la rapinatrice che non sapeva fare le rapine

    Luino (Varese), presa la rapinatrice che non sapeva fare le rapine

    Anche per fare i rapinatori, per svolgere il mestiere con serietà e con competenza, ci vuole la specializzazione. E di mancata specializzazione (con esiti incruenti; a quanto pare, e tuttavia, solo per una fortunata coincidenza) s’ha da parlare nel caso di una donna tratta in arresto nelle scorse ore da effettivi dell’Arma dei Carabinieri, in campo elementi del Nucleo operativo radiomobile di Luino e della stazione di Lavena-Ponte Tresa: quattro gli assalti solitari tentati nell’arco di una settimana, tra giovedì 22 e giovedì 29 agosto, tutti nella zona del Luinese ed anzi sino al confine, e tutti con obiettivo gli uffici postali. Tentati, ma falliti: benché presentatasi sempre con la pistola in pugno ed a volto coperto e benché le strutture scelte come bersaglio fossero di piccola dimensione e dunque presidiate da pochi addetti, la rapinatrice si era sistematicamente… inceppata, difettando – per così dire: ci si può ridere sopra, adesso, ma ridevano assai poco gli impiegati presi di mira – di incisività e di personalità nel pretendere che le venisse consegnato il contenuto della cassa.

    In tutte e quattro le circostanze (una a Cassano Valcuvia, una a Montegrino Valtravaglia, addirittura due a Cremenaga), quindi, abbandono dell’impresa e fuga in auto, una vettura per l’appunto identificata nel corso delle indagini e grazie alla comparazione tra immagini dei filmati di videosorveglianza. Infine, il fermo e la sorpresa: trattasi di una 60enne, nessun reato a macchiarne la fedina penale, residenza nel Luinese, piena ammissione dei fatti (anche perché inconfutabili: nella casa della donna sono stati trovati persino i vestiti utilizzati in occasione delle rapine). Ed una particolarità che si aggiunge alle varie altre in questa vicenda: la rapinatrice mancata non ha saputo spiegare quale motivo l’avesse spinta a lanciarsi sulla strada del crimine.

  • Cermenate (Como): cocaina in quantità, 39enne in manette

    Cermenate (Como): cocaina in quantità, 39enne in manette

    A fianco della cocaina, peso effettivo 432 grammi, aveva tre bilancini di precisione e – come recitano i verbali – “altro materiale inerente un’illecita attività”. Arrestato l’altr’ieri, venerdì 30 agosto, in territorio comunale di Cermenate (Como, Italia), un 39enne a carico del quale gravano addebiti per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e per falsificazione di monete; aspetto interessante, quest’ultimo, stante l’avvenuta scoperta di un gruzzolo per effettivi 8’462.00 euro in sole monete da… due euro, ovvero 4’231 pezzi presumibilmente falsi ovvero coniati in zecca clandestina. L’operazione è stata portata a termine da Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Cantù (Como) insieme con colleghi della stazione di Cermenate e del Nucleo cinofili di Casatenovo (Lecco). Il 39enne è stato quindi affidato al sistema penintenziario nella sede del “Bassone” di Como.

  • Rapinò, fuggì in bici e fu preso in un “amen”. Estradato

    Giunge in Ticino, su cortese cessione temporanea del pacco da parte delle autorità giudiziarie tricolori, il 24enne cittadino italiano residente nella zona di Olgiate Comasco (Como) che nella mattinata di martedì 16 luglio si inventò una rapina a mano armata ai danni della stazione di servizio “Piccadilly” di Novazzano zona Marcetto, fuggendo in bicicletta e trovandosi poco più tardi ammanettato su intervento dei Carabinieri, stazione di Olgiate Comasco, e degli agenti della Polizia locale Terre di frontiera (consorzio tra Polizie locali di Bizzarone, Faloppio, Uggiate-Trevano e Ronago). Del bottino nessuna traccia, dell’autore del reato invece ci fu la presenza fisica, e tanto bastò per formalizzare quanto contenuto nel mandato internazionale di cttura spiccato dalla magistratura ticinese dopo primi accertamenti esperiti da effettivi della Polcantonale. Addebiti noti, inchiesta nelle mani del procurtore pubblico Zaccaria Akbas.

  • Varese: latitante tradito dal profilo “Facebook”. E arrestato

    Varese: latitante tradito dal profilo “Facebook”. E arrestato

    Da ospite di una comunità a Casale Litta (Varese), dove stava espiando una pena in forma alternativa alla detenzione, si era sottratto al controllo delle forze dell’ordine che di lì a poco gli avrebbero dovuto notificare un nuovo ordine di carcerazione; ed era scappato, prima destinazione la Germania, poi chissà. Un “chissà” durato per quasi quattro anni e mezzo e sino a ieri, giovedì 18 luglio, quando l’ora 30enne Antonio Grieco, cittadino italiano di ultima residenza a Varese è stato fermato a Madrid in esecuzione di un mandato europeo di arresto partito dal Tribunale di Asti, dove l’uomo era stato condannato al carcere – con sentenza definitiva – per oltre cinque anni; a carico del soggetto figurano reati di vario genere tra cui rapina aggravata, lesioni personali aggravate, minaccia aggravata, ricettazione, evasione, danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Elemento decisivo per far chiudere il cerchio (della latitanza): durante le indagini è stato individuato il profilo “Facebook” – taroccato ad arte, ma non abbastanza per sviare l’attenzione degli inquirenti – dello stesso Antonio Grieco, forse sentitosi tranquillo nel “buen retiro” in Spagna su cui, tuttavia, convergevano informazioni su luoghi, circostanze ed altri elementi.

  • Novazzano: rapina riuscita, malvivente preso a filo di ramina

    Novazzano: rapina riuscita, malvivente preso a filo di ramina

    (ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 19.51) Pericoloso, sì; sostanzialmente stupido, sì due volte. Un malvivente 24enne, autore stamane di una rapina a mano armata – taglierino brandito all’indirizzo della commessa – alla stazione di servizio “Piccadilly” di Novazzano zona Marcetto, è finito in manette a distanza di poche ore su suolo italiano, dove il giovane stesso (questa la prima ricostruzione dei fatti) si è fatto riconoscere in una tabaccheria sita a qualche centinaio di metri dal confine e mentre il dispositivo di ricerca era a pieno regime sul mandato internazionale di cattura emesso dal ministero pubblico ticinese.

    In altre parole, colpo messo a segno cioè denaro prelevato dalla cassa (nessuna conseguenza fisica per l’addetta al punto-vendita annesso alle pompe di benzina) alle ore 9.30 circa, esfiltrazione compiuta (a bordo di una bicicletta…) alle ore 9.34, valico attraversato alle ore 9.37 e prima che le Guardie di confine venissero raggiunte dall’allarme, autooccultamento sino al primo pomeriggio e subitaneo autoriappalesamento. giusto in tempo per finire tra le braccia dei Carabinieri, stazione di Olgiate Comasco, e degli agenti della Polizia locale Terre di frontiera (consorzio tra Polizie locali di Bizzarone, Faloppio, Uggiate-Trevano e Ronago). L’autore della rapina è risultato essere residente nella zona di Olgiate Comasco; non è noto se egli abbia precedenti specifici o generici. Principale ipotesi di reato: rapina. Inchiesta nelle mani del procuratore pubblico Zaccaria Akbas.

  • Castelveccana (Varese), tragico tuffo nel Verbano: muore un 17enne

    Castelveccana (Varese), tragico tuffo nel Verbano: muore un 17enne

    Un giovane originario della Repubblica togolese e residente con la famiglia a Cocquio Trevisago (Varese) ha perso la vita ieri nelle acque del Verbano, dirimpetto alle Fornaci di Caldé ovvero all’area territoriale del Comune di Castelveccana (Varese), a distanza di circa 25 chilometri dai valichi di Gambarogno frazione Dirinella e di Ponte Tresa. La tragedia nella tarda mattinata: il ragazzo, David Yaka, 17 anni, facente parte di una comitiva di studenti, si era tuffato ma non era riemerso, destando l’allarme degli amici che, dopo brevi ricerche, avevano preso contatto con le forze dell’ordine; sull’intervento dei Vigili del fuoco, con specialisti del soccorso acquatico da Luino e sommozzatori del nucleo di Milano (questi ultimi giunti in volo con l’elicottero “Drago 82”) e con l’apporto di effettivi dell’Arma dei Carabinieri a bordo di una pilotina, l’avvio dello scandagliamento e, ad una profondità di circa 15 metri, l’individuazione del corpo del ragazzo annegato. La salma è stata ricomposta e, una volta effettuato il riconoscimento, consegnata ai familiari del ragazzo. Le esequie di David Yaka avranno luogo nel pomeriggio di domani, venerdì 7 giugno, alla chiesa parrocchiale di Cocquio Trevisago frazione Sant’Andrea. Nella foto, un momento delle operazioni di soccorso; in riquadro, David Yaka.

  • “Tangentopoli” 2.0 nel Varesotto: 12 persone in carcere, 95 gli indagati

    “Tangentopoli” 2.0 nel Varesotto: 12 persone in carcere, 95 gli indagati

    27 anni dopo la “Tangentopoli” che anche in provincia di Varese spazzò via formazioni politiche storiche come la Democrazia cristiana ed il Partito socialista, una raffica di arresti per sospetti giri di mazzette inquinati da rapporti con malavita e ‘ndrangheta ha portato oggi in carcere o ai domiciliari numerosi esponenti politici ora acquartieratisi ai vertici di Forza Italia e, almeno in parte, provenienti proprio dal Partito socialista. 95 in tutto gli indagati, 43 i destinatari di provvedimenti cautelari – 12 le persone finite in carcere, varie quelle poste agli arresti domiciliari – su due filoni, uno facente perno su Milano e l’altro da riferirsi proprio al Varesotto, con saldatura – tale il teorema generatosi in corso delle indagini – nella persona di Gioacchino “Nino” Caianiello, 61 anni, già socialista e poi coordinatore provinciale di Forza Italia, già condannato con sentenza definitiva per concussione ed interdetto dai pubblici uffici ma, a rigore di ricostruzione fornita, “dominus” in una fitta rete di relazioni su cui si sarebbero innestati i fenomeni corruttivi. E di quale peso: a vario titolo, nelle carte compaiono addebiti quali l’associazione per delinquere “aggravata dall’aver favorito un’associazione di tipo mafioso (cioè la ‘ndrangheta, ndr) e finalizzata al compimento di plurimi delitti di corruzione”, il finanziamento illecito ai partiti politici, la turbata libertà del procedimento di scelta del contraente (in sostanza, l’aver favorito un soggetto fisico o giuridico a danno di altro avente eventuale diritto), le false fatturazioni per operazioni inesistenti, l’autoriciclaggio e l’abuso d’ufficio.

    Numerosi, sul registro degli indagati, gli altri nomi eccellenti: tra questi Marcello Pedroni (già sindaco di Somma Lombardo, altro socialista transitato in Forza Italia, ora consigliere di amministrazione della “Prealpi servizi”), ed Alessandro Petrone, assessore – funzione coincidente con quella di municipale in Ticino – con competenza sull’Urbanistica a Gallarate e figlio di quel Tullio Petrone che, da segretario cittadino del Partito socialista, per la “Tangentopoli” del 1992 fu inquisito e condannato ed infine assolto, ma solo dopo un tortuoso percorso giudiziario durato 13 anni. Sulla scena, e solo con il passare delle ore ha assunto una dimensione precisa il “Blitz” effettuato da circa 250 effettivi della Guardia italiana di finanza in Varese e dei Carabinieri di Monza-Brianza, fa un certo effetto la presenza di Fabio Altitonante, coordinatore di Forza Italia a Milano e sottosegretario in Regione Lombardia con competenza su Rigenerazione-sviluppo dell’area ex-“Expo”, e di Pietro Tatarella, vicecoordinatore regionale di Forza Italia e proprio di recente messo in lizza per le Europee. Degna di nota anche l’irruzione della figura di Carmine Gorrasi, consigliere comunale e già segretario cittadino di Forza Italia a Busto Arsizio, ma soprattutto coordinatore per lo stesso partito nella stessa provincia di Varese con ruolo acquisito da… soli tre giorni e ricevendo il testimone da Lara Comi, anch’ella in ricandidatura alle Europee.

    Àmbiti prevalenti delle dazioni, in alcuni casi mascherate sotto forma di concessione di consulenze tecniche in apparenza inventate lì per lì, le “multiutility” ossia tre aziende pubbliche – la citata “Prealpi servizi srl”, ed inoltre la “Alfa srl” e l’associazione consortile “Accam SpA” – operanti fra servizio idrico integrato e smaltimento rifiuti in particolare; non mancano tuttavia profili pertinenti ad operazioni immobiliari, con il cambio di destinazione per aree su cui far sorgere, ad esempio, un centro commerciale. Nel sistema delle tangenti, indicativamente quantificabili in percentuali sino ad un decimo effettivo del valore dei contratti oggetto di attenzione da parte degli inquirenti, tra atti corruttivi e tentate o consumate concussioni sarebbero stati coinvolti imprenditori, professionisti operanti nel privato (anche un avvocato ed un intermediario) e funzionari pubblici, sino al tentativo di coinvolgimento di Attilio Fontana, già sindaco di Varese e odierno presidente della Regione Lombardia. Lo stesso Attilio Fontana risulta curiosamente indagato per abuso d’ufficio, con riferimento ad una consulenza acquisita da Luca Marsico, già consigliere regionale e suo socio nello studio legale a Varese, per la cifra di 11’500 euro l’anno più 180 euro a seduta.

  • Luino (Varese), due arresti per droga sulla scia della rapina a Caslano

    Luino (Varese), due arresti per droga sulla scia della rapina a Caslano

    Ad esiti inattesi conduce un rivolo degli accertamenti condotti oltreconfine su evidenze legate alla rapina di domenica 3 febbraio ai danni di una stazione di servizio in via Cantonale a Caslano: arrestati infatti nelle scorse ore un 35enne ed una 40enne, entrambi sudamericani con domicilio a Luino (Varese), con l’addebito della detenzione illecita di sostanze stupefacenti. L’azione è stata condotta da effettivi dei Carabinieri – stazione di Luino e Nucleo operativo-radiomobile – con l’apporto di un cane pastore tedesco inserito nel “Nucleo cinofili” di Casatenovo (provincia di Lecco) e con l’apporto di agenti della Polcantonale; dalla perquisizione nell’appartamento occupato dai due, oltre a cocaina in quantità decisamente non modica (340 grammi), sono emersi tre bilancini di precisione, sette telefoni cellulari, 3’000 euro circa ed oltre 3’000 franchi svizzeri, prova o di attività svolta al di qua della frontiera o di servizi resi alla clientela ticinese in trasferta. L’uomo è stato tradotto ai “Miogni” di Varese; necessario invece il trasferimento della donna alla sezione femminile del “Bassone” in Como. Per la rapina, come si ricorderà, erano finiti in manette un 41enne italiano abitante nel Locarnese e, a distanza di qualche settimana, un 45enne italiano nato a New York e catturato in Sicilia.

  • Rapina a Caslano, arrestato (in Sicilia) anche il secondo uomo

    Rapina a Caslano, arrestato (in Sicilia) anche il secondo uomo

    Quante fossero le anomalie, in quella rapina a mano armata alla stazione di servizio, si era detto nell’immediatezza dei fatti e si era confermato sull’arresto di uno degli autori, pochi giorni dopo i fatti. Non meno sorprendente quel che si apprende oggi circa il complice del primo soggetto: è anch’egli finito in manette, ma a distanza di oltre 1’660 chilometri dal Malcantone luogo dell’atto criminale. Ed infatti: domenica 3 febbraio, insieme con quell’italiano 45enne abitante nel Locarnese, a prendere di mira il punto-vendita annesso alle pompe di benzina in via Cantonale a Caslano fu un italiano nato a New York, all’anagrafe Salvatore Farina, anni 41, residente a Varese.

    Un normale “frontaliere” del crimine, allora? Non proprio: il soggetto vive a tutti gli effetti a Valderice, Comune italiano di circa 12’000 abitanti in provincia di Trapani, all’estremo della Penisola, ed è formalmente avvolta nel mistero – certo, la spiegazione sarebbe anche più semplice di quanto si osa immaginare… – la genesi dell’incontro con il 45enne e della decisione di puntare proprio su quella specifica stazione di servizio. L’arresto di Salvatore Farina, nome sul quale stanno correndo in queste ore varie speculazioni originate da mere omonimie, è stato effettuato da effettivi della stazione Carabinieri in Valderice in esecuzione di un mandato europeo di arresto partito da Berna. Il malvivente è stato associato al carcere “Pietro Cerulli” in Trapani, in attesa di decisioni sulla sua sorte; in assenza di altre contestazioni per eventuali addebiti pendenti su suolo italiano, il 41enne sarà estradato sull’imminente richiesta in partenza dal ministero pubblico a Lugano.

  • Inverigo (Como): frontale fra due treni, sette feriti, 50 contusi

    Inverigo (Como): frontale fra due treni, sette feriti, 50 contusi

    (ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 21.31) Sette feriti in codice giallo e 50 fra contusi ed escoriati in codice verde, ma per i quali non vi è stato bisogno di ricovero, in séguito all’incidente ferroviario avvenuto nel tardo pomeriggio alla stazione di Inverigo, Comune ad una ventina di chilometri da Como in direzione est-sud-est e sul confine con la provincia di Monza-Brianza. A collisione, intorno alle ore 18.40, il treno numero 1665 da Milano-Cadorna per Asso (partenza ore 17.38, arrivo previsto ore 18.59) ed il treno numero 1670 da Asso per Milano-Cadorna (partenza ore 18.03, arrivo previsto ore 19.02); deragliati due vagoni; da prime notizie che trovano conferma in sede della “Trenord”, società gerente l’esercizio, risulta che il primo convoglio si era staccato dalla banchina in presenza del semaforo rosso. Aperta un’inchiesta interna sull’episodio. I feriti, per i soccorsi ai quali è stato attivato un imponente dispositivo con “triage” sul posto, sono cinque uomini (60, 44, 42, 29 e 25 anni rispettivamente) e due donne (50 e 25 anni); secondo priorità riscontrate, per tutti è stato disposto il trasporto con ambulanze (da Cantù, Besana Brianza. Erba e Seregno) o con elicotteri (da Como e Milano) verso gli ospedali di Cantù, di Erba, di Lecco e di San Fermo della Battaglia; sul luogo stanno operando effettivi dei Carabinieri di Cantù, Polfer di Como e Vigili del fuoco. La linea ferroviaria Milano-Asso resta chiusa sino a nuova indicazione fra le stazioni di Arosio e di Merone.

  • Cernobbio (Como): maltrattamenti sui bimbi, educatrice in arresto

    Cernobbio (Como): maltrattamenti sui bimbi, educatrice in arresto

    Sarebbe responsabile di “condotte violente” ovvero di maltrattamenti aggravati su bambini in tenerissima età, e per tale motivo è stata tratta stamane in arresto da effettivi dei Carabinieri (compagnia di Como), l’educatrice di un asilo-nido comunale di Cernobbio (Como) su cui nelle ultime settimane si era indirizzata l’attenzione degli inquirenti sulla scorta di informazioni giunte dall’interno della stessa struttura “dedicata” ai più piccoli. La donna, 58 anni e da più di 10 dipendente della struttura, residenza in altra località della provincia di Como, è stata fermata e posta agli arresti domiciliari su ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari al Tribunale ordinario in Como. Nel volgere di sei settimane le indagini condotte e svolte anche con intercettazioni videoambientali all’interno della Sezione lattanti dell’istituto (in immagine, un frammento delle registrazioni da cui emergono i comportamenti “incongrui” dell’educatrice); qui la donna aveva in assegnazione permanente vari tra i 15 piccoli ospiti. 11 gli addebiti contestati in sede penale.

  • Spacciatore “itinerante” in zona di confine: manette ai polsi

    Spacciatore “itinerante” in zona di confine: manette ai polsi

    Se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto. È questa una tra le linee di indagine sul caso di uno spacciatore di droga tratto in arresto ieri, domenica 24 marzo, da elementi della stazione dei Carabinieri in Porto Ceresio (Varese, Italia): l’uomo, 39 anni, residente nella limitrofa Cuasso al Monte e da tempo nel mirino delle forze dell’ordine, avrebbe infatti svolto attività “itinerante”, muovendosi a cavallo della linea di frontiera con quantità predeterminate al fine di servire anche la clientela ticinese. Le manette sono scattate per flagranza di reato – detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio – sull’avvenuta scoperta, nel corso di una perquisizione domiciliare, di cocaina per 12 grammi oltre a due bilancini di precisione ed a cifre consistenti in contanti (3’250 franchi svizzeri e 2’800 euro). Nelle prossime ore la decisione sulla convalida del provvedimento restrittivo della libertà.

  • Luino (Varese, Italia): auto fuori strada, morto un anziano

    Luino (Varese, Italia): auto fuori strada, morto un anziano

    Schianto mortale intorno alle ore 16.34 di oggi in territorio comunale di Luino (Varese, Italia), sul tratto che conduce verso l’abitato di Grantola: qui una vettura, al cui volante si trovava un 85enne residente a Montegrino Valtravaglia, è uscita dalla carreggiata infilandosi in uno scoscendimento e finendo in parte con le ruote all’aria. Il guidatore, anziano e diversamente abile, è deceduto sul colpo o pochi istanti dopo l’impatto; ai soccorritori – sul posto ambulanza ed unità dei Vigili del fuoco oltre ad effettivi dei Carabinieri – non è rimasto altro che il constatare l’avvenuto decesso dell’uomo.

  • Frontale sul confine: muore un motociclista ticinese, grave il passeggero

    Frontale sul confine: muore un motociclista ticinese, grave il passeggero

    (ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 23.55) Un motociclista ticinese, 52 anni l’età, è morto nel tardo pomeriggio di oggi all’ospedale “Sant’Anna” di San Fermo della Battaglia (Como), dove era stato elitrasportato in condizioni disperate, per le conseguenze di alcune lesioni – trauma toracico, trauma cranico e frattura del bacino le principali – riportate in un frontale occorso alle ore 17.23 in territorio comunale di Brusimpiano (Varese), nel tratto compreso fra l’abitato ed il Villaggio Montelago, lungo la Provinciale numero 61. Al “Circolo” di Varese è invece ricoverata in codice rosso la persona – nessuna indicazione precisa sino a tarda ora; si tratterebbe tuttavia di una donna più giovane, presumibilmente di 28 anni, ed anch’ella domiciliata in Ticino – che si trovava come passeggera a bordo del dueruote venuto a collisione con un’auto immatricolata in Italia; a rigore di prima ricostruzione dell’accaduto, violentissimo l’impatto tanto che per inerzia il motociclista è ricaduto sull’asfalto a distanza di vari metri mentre la passeggera è stata sbalzata verso l’alto, oltre il terrapieno a delimitazione della macchia boschiva e che lungo la strada è rinforzato da una protezione in cemento.

    Nello stesso nosocomio la conducente della vettura, una cittadina italiana 38enne in stato interessante (è al quinto mese di gravidanza); le condizioni di salute della donna sarebbero serie ma non allarmanti. Ridotti a rottami entrambi i mezzi; notevoli le ripercussioni sulla viabilità; imponente la macchina dei soccorsi (ambulanze da Luino, Cunardo e Besano e veicolo-comando da Luino; per coordinamento ed accertamenti, un’unità dei Vigili del fuoco – in immagine – da Varese ed effettivi dei Carabinieri della stazione di Lavena Ponte Tresa).

  • Cantello (Varese): collisione auto-moto, feriti uomo e donna

    Cantello (Varese): collisione auto-moto, feriti uomo e donna

    Un 38enne ed una 35enne sono rimasti feriti – e, per quanto l’intervento sia stato declassificato da “codice rosso” a “codice giallo”, le loro condizioni di salute risultano piuttosto serie – nell’incidente avvenuto alle ore 7.56 in territorio comunale di Cantello (Varese), a ridosso del valico di Cantello frazione Gaggiolo con Stabio località Confine, nel tratto finale della Strada provinciale numero 3. A collisione una vettura ed una moto. Sul posto unità dei Carabinieri ed ambulanze; i feriti hanno ricevuto prima assistenza sul posto e sono poi stati trasferiti in ospedale per gli accertamenti del caso. Significative le ripercussioni sulla viabilità, in parte defluita lungo la dorsale “vecchia” attraverso l’abitato di Cantello.

  • Campione d’Italia (Como), spacciatori albanesi in manette

    Campione d’Italia (Como), spacciatori albanesi in manette

    Un 29enne ed un 30enne, all’anagrafe Maksim Islami ed Ernesto Kalemi, entrambi di origine albanese e senza fissa dimora su suolo italiano ma con occasionale dimora in Campione d’Italia (Como), sono stati fermati ed associati al carcere del “Bassone” di Como nella tarda serata di ieri ad esito di un’operazione antidroga “mirata” dei Carabinieri, nucleo di Campione d’Italia, e con riverbero sia sulla piazza locale sia su quella ticinese. Contestati i reati di produzione, traffico e detenzione illecita di stupefacenti e psicotrope sull’evidenza del sequestro di cocaina per 320 grammi oltre che della somma di 2’100 franchi svizzeri e di strumenti e materiali per il confezionamento e per lo spaccio delle sostanze. I Carabinieri di Campione d’Italia sono giunti al fermo dei due albanesi dopo giorni di controlli sui soggetti stessi, che erano stati notati gravitare nel territorio dell’“exclave”; intorno alle ore 19.00 di ieri l’intervento, con perquisizione personale e veicolare dal risultato negativo; non così al momento del controllo nell’abitazione utilizzata, dove erano presenti un bilancino, una lama sporca di cocaina, ritagli di sacchetti di plastica, telefoni cellulari, schede telefoniche ed il denaro. Quanto alla droga, necessaria un’ispezione nell’area pubblica antistante il santuario titolato alla Madonna dei Ghirli, storico edificio religioso accessibile sia dalle sponde del Ceresio, lungo vari ordini di scalinate, sia da viale Marco da Campione, quasi sul confine di Stato in direzione Bissone; qui, in due barattoli dissotterrati dal terreno, la cocaina.