Rapina a Caslano, arrestato (in Sicilia) anche il secondo uomo

Quante fossero le anomalie, in quella rapina a mano armata alla stazione di servizio, si era detto nell’immediatezza dei fatti e si era confermato sull’arresto di uno degli autori, pochi giorni dopo i fatti. Non meno sorprendente quel che si apprende oggi circa il complice del primo soggetto: è anch’egli finito in manette, ma a distanza di oltre 1’660 chilometri dal Malcantone luogo dell’atto criminale. Ed infatti: domenica 3 febbraio, insieme con quell’italiano 45enne abitante nel Locarnese, a prendere di mira il punto-vendita annesso alle pompe di benzina in via Cantonale a Caslano fu un italiano nato a New York, all’anagrafe Salvatore Farina, anni 41, residente a Varese.

Un normale “frontaliere” del crimine, allora? Non proprio: il soggetto vive a tutti gli effetti a Valderice, Comune italiano di circa 12’000 abitanti in provincia di Trapani, all’estremo della Penisola, ed è formalmente avvolta nel mistero – certo, la spiegazione sarebbe anche più semplice di quanto si osa immaginare… – la genesi dell’incontro con il 45enne e della decisione di puntare proprio su quella specifica stazione di servizio. L’arresto di Salvatore Farina, nome sul quale stanno correndo in queste ore varie speculazioni originate da mere omonimie, è stato effettuato da effettivi della stazione Carabinieri in Valderice in esecuzione di un mandato europeo di arresto partito da Berna. Il malvivente è stato associato al carcere “Pietro Cerulli” in Trapani, in attesa di decisioni sulla sua sorte; in assenza di altre contestazioni per eventuali addebiti pendenti su suolo italiano, il 41enne sarà estradato sull’imminente richiesta in partenza dal ministero pubblico a Lugano.