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Hockey Nl / Lugano sull’usato sicuro: in panca arriva Serge Pelletier

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Sarebbe dovuto durare 180 minuti ovvero tre partite, l’interregno di Hnat Domenichelli alla transenna dell’Hockey club Lugano dopo la defenestrazione di Sami Kapanen, evenienza coincidente con il disastro nel “derby” di martedì. Ed invece tac, pronto e trovato il subentrante sino a fine stagione, al che vien da pensare che un minimo di esplorazione preventiva fosse stato effettuato. Chi giunge infatti e qui bel bello, mettendo occhi su luoghi già visti da abitante (nel millennio scorso) e da ospite frequente (almeno sino all’altr’ieri)? Udite udite: Serge Pelletier, canadese naturalizzatosi in Svizzera nel dicembre 2003, anni 54 compiuti un mese fa, e potremmo risparmiarci il “curriculum” perché, tra bianconero e biancoblù, l’ex-ragazzo di Montreal che tanto bene prometteva come agonista nella Midget tripla “A” del Quebec – a 17 anni, in maglia Richelieu Éclaireurs, faceva meglio di gente come Sylvain Côté, che da difensore avrebbe poi spuntato 435 punti in 1’171 partite di Nhl – ha trascorso più di un terzo della vita terrena. A volo d’uccello: 11 stagioni al Lugano, otto da tecnico delle giovanili e tre da assistente in prima squadra (titolo 1989 con Jim Koleff in panca); quattro stagioni più tre mezze stagioni all’AmbrìPiotta, computandosi fra le intere anche due campionati a doppio incarico (allenatore e direttore generale) e mettendosi a contabilità come mezze stagioni l’annata 2005-2006 (siluramento a favore di Pekka Rautakallio), l’annata 2012-2013 (subentro a Kevin Constantine) e l’annata 2015-2016 (siluramento a favore di Hans Kossmann). Nel mezzo, esperienze tra Friborgo, Zugo e La Chaux-de-Fonds; qualche presenza nei ranghi del Team Canada, giustamente.

Nell’attesa di capire quale accoglienza sarà riservata a Serge Pelletier dal pubblico della “Resega”, che forse si aspettava un nome più eclatante o un vero “homo novus”, nota è almeno l’identità delle figure di cui il neotecnico sceglie di circondarsi: Paul DiPietro, 49 anni, anch’egli in doppio passaporto svizzero e canadese, carriera agonistica straconosciuta (e sì, attaccante sia con l’AmbrìPiotta sia con il Lugano), e Rob Cookson, 58 anni, canadese con ottimo “palmarès”, ultimi tre campionati quale assistente agli Ottawa Senators nella Nhl e dopo un quadriennio nel medesimo ruolo agli Zsc Lions. Pronti, via, c’è già ghiaccio in attesa; e montando gomme da usato sicuro, dicono, si evita almeno il rischio di slittare in curva.

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