Home CRONACA Covid-19, Ticino sull’onda italiana: mascherine anche all’esterno

Covid-19, Ticino sull’onda italiana: mascherine anche all’esterno

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 21.43) Riposizionarsi per difendersi, difendersi per resistere, resistere per sperare di avere un orizzonte diverso e più ampio fra qualche settimana: così ve la racconteranno quanti ben volentieri si prestano al sostegno di una decisione giunta dall’autorità costituita. Adattamento a scelte compiute oltre la frontiera a sud, sosterranno altri, rilevando una non irrilevante congruità con la parte meno bizzarra tra i provvedimenti – alcuni dei quali cervellotici e sconcertanti per violenza – imposti ieri con l’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Al netto di tutto, restrizioni; e la prima, quella più immediatamente percepibile, sta nell’imposizione dell’uso delle mascherine in qualsiasi spazio e dunque anche all’esterno, laddove il convenzionalissimo distanziamento sociale non sia garantito di “default”.

Novità, in effetti, non molte ma tali da far avvertire la morsa da rientro in piena “fase due” dell’“ondata uno”. Pagano dazio quelli della ristorazione, restano al palo i locali notturni e le discoteche, servono le registrazioni di almeno un soggetto per ogni tavolo. Prospettive, come detto da Norman Gobbi presidente del Governo cantonale, con segno da qui ad un mese e meglio a lunedì 30 novembre; fatti salvi, aggiungiamo, eventuali e purtroppo non impronosticabili interventi di ordine superiore. Nell’ordine:

– confermata la chiusura di locali notturni, discoteche, piano-bar, sale da ballo, “club” e locali erotici;

– nelle strutture della ristorazione, ed allo stesso modo nelle manifestazioni con servizio di cibi e bevande, gli ospiti sono tenuti a sedersi; al singolo tavolo possono prendere posto al massimo quattro persone (ad eccezione dei genitori con figli); i tavoli sono da disporsi in modo da garantire una distanza minima di 150 centimetri fra i diversi gruppi di ospiti, a meno che essi siano separati da dispositivi strutturali (pannelli in plexiglas); dei clienti – al minimo, uno per tavolo – sono da raccogliersi i dati, con registrazione di cognome e nome, domicilio, numero di telefono ed orario di arrivo e di partenza (registrazione non obbligatoria qualora i clienti si fermino per meno di 15 minuti);

– per il personale addetto al servizio nelle strutture della ristorazione è obbligatoria la mascherina chirurgica o una mascherina in tessuto e che sia certificata, in buono stato ed indossata in maniera da coprire bocca e naso. Visiere e dispositivi analoghi non possono sostituire la mascherina;

– il gerente e/o il responsabile sono tenuti a garantire che i dati di contatto rilevati siano corretti e conservati in forma elettronica, con suddivisione su base giornaliera, per due settimane (ammesso l’utilizzo di applicazioni per “Smartphone”). Su semplice richiesta del medico cantonale, il responsabile e/o il gerente dell’attività sono tenuti a fornire l’elenco degli avventori di un qualsiasi giorno, e con tutte le indicazioni prescritte, entro due ore tra le ore 7.00 e le ore 22.00, sette giorni su sette; con riferimento al personale, d’obbligo la tenuta di un piano di lavoro con indicazione dell’ora di arrivo e dell’ora di partenza;

– oltre ai contesti in cui esso è obbligatorio per disposizioni federali, prescritto l’uso della mascherina facciale, e ciò con anticipo alle ore 24.00 di oggi (gli altri provvedimenti scatteranno un giorno più tardi), in vari contesti: a) negli spazi esterni accessibili al pubblico laddove non sia possibile il rispetto del distanziamento; b) nel perimetro in cui si svolgono manifestazioni all’aperto; c) nell’area di mercati. L’uso della mascherina rimane per il resto fortemente raccomandato in tutte le situazioni in cui non è possibile mantenere il distanziamento fisico, compresi i veicoli privati su cui viaggiano persone non appartenenti ad una medesima economia domestica;

– nei piani di protezione delle strutture accessibili liberamente al pubblico e delle manifestazioni sono da prevedersi provvedimenti di limitazione dell’accesso in modo da poter farsempre rispettare il distanziamento. Alle persone considerate particolarmente “a rischio” per età o patologie pregresse la raccomandazione di limitare la frequentazione di queste strutture e manifestazioni in cui sussista un’elevata concentrazione di persone;

– d’obbligo la doppia autorizzazione preventiva (Comune e “Gruppo di lavoro grandi eventi” operante su incarico dell’autorità politica cantonale) le manifestazioni pubbliche o private con presenza cumulativamente superiore ai 300 partecipanti. Sotto tale soglia valgono le norme previste a livello federale e/o cantonale; in caso di offerta della ristorazione, consentita la sola consumazione al tavolo, con raccolta dei dati dei partecipanti; mascherina facciale obbligatoria se, durante tali incontri, o a margine di essi, sono possibili contatti tra i partecipanti;

– vietate le manifestazioni private che non si svolgono in strutture accessibili al pubblico con presenza cumulativamente superiore alle 15 persone;

– vietate le attività sportive amatoriali in cui sussista possibile contatto fisico fra i partecipanti, fatta eccezione per gli allenamenti di bambini e ragazzi in età della scuola dell’obbligo, come pure i ragazzi in età di scuola dell’obbligo che implicano contatti fisici tra i partecipanti sono vietate. Fanno eccezione le attività sportive di allenamento (non competizioni con altre squadre) dei bambini e dei ragazzi in età di scuola dell’obbligo così come l’educazione fisica scolastica.