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Al “Max museo” giunge un Rubens da urlo. E la visita è gratis

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Era il 2006 quando a Mantova venne organizzata una mostra su Andrea Mantegna e sui suoi tempi; di quell’esposizione e di quell’allestimento alle “Fruttiere” di Palazzo Tè, in realtà, unico e bastevole motivo di interesse era e fu il mirabile “Cristo morto” faticosamente giunto in prestito. Analogo dovrebbe essere l’interesse, e per di più al pubblico vien fatto il regalo della gratuità di accesso, in convergenza sul “Max museo” di Chiasso nel cui atrio, da oggi e sino all’Epifania compresa, è e sarà esposta la “Madonna con Bambino” di Pieter Paul Rubens, a giudizio di molti il capolavoro dell’artista di nascita tedesca e di formazione fiamminga. L’opera, un olio su tela in… vita da ormai quattro secoli (fattura fra il 1617 ed il 1618, nella maturità dell’artista a quel punto 40enne) e dalle dimensioni ragguardevoli (142 per 107 centimetri compresa la cornice, 109 per 79.5 centimetri a sola area visibile di lavoro), giunge in visione grazie alla disponibilità di un collezionista privato ticinese ed è stata trasferita temporaneamente dal luogo – lo “Swiss logistic center” in Chiasso – in cui essa viene custodita. Ad accogliere l’arrivo della “Madonna con Bambino”, in breve cerimonia, i vertici del “Max museo” insieme con proprietari dell’opera, “sponsor” del progetto e Bruno Arrigoni sindaco di Chiasso.

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