Home CRONACA Spezzate le catene dello spaccio: sei arresti, ingenti sequestri

Spezzate le catene dello spaccio: sei arresti, ingenti sequestri

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Sei persone assicurate alla giustizia (ed in totale, dall’inizio dell’anno, dato statistico veleggiante intorno a quota 60 solo per competenza della Sezione antidroga della Polcantonale), almeno tre filoni di inchiesta, sequestri di quantità rilevanti, e soprattutto una serie di interventi tesi a spezzare catene consolidate nel traffico e nello spaccio di stupefacenti. Nell’arco di due settimane il giro di vite – a darne notizia sono oggi fonti di ministero pubblico e Polcantonale, in rappresentanza di sé stessi e degli altri enti coinvolti – che interessa soprattutto Sopraceneri e Luganese, su effetti di “intensa attività operativa ed investigativa” condotta da effettivi di Polcantonale con la collaborazione dei colleghi di Polcom di Lugano, Bellinzona, Locarno e Minusio e Polintercom Ceresio-nord e Vedeggio. L’attestazione più solida: cocaina per oltre due chilogrammi strappata al mercato e messa al sicuro.

Un ordine logico, trattandosi di indagini prodottesi nel medio e nel lungo periodo, non è da darsi; val la pena, tuttavia, di seguire il calendario secondo esiti, perché punto fermo è quando manette scattano, e con mero criterio descrittivo. Mercoledì 3 luglio, Monteceneri quartiere Rivera: 47enne italiano domiciliato nel Luganese, soggetto sospettato dello spaccio di cocaina per varie centinaia di grammi, destinatari i consumatori locali, nell’arco di alcuni mesi; infrazione aggravata (in subordine, infrazione semplice) alla Legge federale sugli stupefacenti e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti; inchiesta coordinata da Nicola Respini, sostituto procuratore generale. Tre giorni più tardi, e dunque siamo a sabato 6 luglio, Bellinzona quartiere Claro: 37enne kosovaro con domicilio in Riviera, fermo durante normale controllo veicolare e dunque di un’auto con targhe ticinesi, perquisizione di abitacolo ed altri vani, trovata cocaina per circa 15 grammi, probabile destinazione la clientela del territorio: stessi addebiti; inchiesta nelle mani della procuratrice pubblica Marisa Alfier. A cadenza puntuale, altri tre giorni il che porta a martedì 9 luglio, Bellinzona: 43enne macedone domiciliato nel Bellinzonese, contestazioni identiche a quelle mosse al 47enne italiano bloccato a Monteceneri quartiere Rivera, per forza di cose uguali le ipotesi di reato; stessa titolare dell’inchiesta.

Discesa a valle, e copione quasi replicato in due situazioni di specie. Sempre martedì 9 luglio, Lugano: 42enne nigeriano con domicilio nel Luganese, ruolo (anche) da mediatore e non da semplice terminale per lo spaccio, nel senso che dalla documentazione raccolta emerge la vendita di cocaina in misura significativa sia a consumatori locali sia ad un altro spacciatore; sequestro di droga per alcune decine di grammi nel corso della perquisizione dell’appartamento in cui l’uomo vive; a rigore del fascicolo di cui è titolare la procuratrice pubblica Margherita Lanzillo vale, per ora, l’infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti. E poi il botto: in data imprecisata, ma si sta sempre parlando dei giorni scorsi, i riflessi ticinesi di un’inchiesta con valenza internazionale: Porza il luogo dell’arresto di un 55enne spagnolo e di un 50enne dominicano, entrambi sospettati di compartecipazione ad un traffico di cocaina (entità: “Svariati chilogrammi”) fra Italia, Svizzera e Olanda. Proprio a Porza il sequestro di cocaina per “alcuni chilogrammi”, indicativamente i due abbondanti di cui alle premesse; su entrambi, come da carte all’evidenza della procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis, l’addebito dell’infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti; al 55enne viene inoltre contestato il riciclaggio di denaro, contro il 50enne vale anche l’infrazione alla Legge federale sugli stranieri.