Home CONFINE Uccise il padre in Brasile, arrestato vicino a Varese. Dopo 27 anni

Uccise il padre in Brasile, arrestato vicino a Varese. Dopo 27 anni

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Sempre che non si tratti di un caso di omonimia, e pare che qui l’evenienza sia da escludersi, diremo che la giustizia ha memorria profonda e braccia lunghe ma che nemmeno stavolta essa sarebbe arrivata a bersaglio se, in condizione di necessità, il ricercato non avesse commesso uno sbaglio: registrarsi in una struttura ricettiva con la vera identità. Che era negli schedari, e sulla lista dei ricercati con mandato internazionale di cattura: si è pertanto conclusa ieri in un “camping” a Malnate, Comune della cintura di Varese a due passi dalla frontiera su Stabio, la latitanza di Gustavo Miranda, 49enne brasiliano da Rio de Janeiro o limitrofi, condannato nel Paese di origine per l’omicidio del padre. Gustavo Miranda si era tuttavia sottratto all’arresto, dando inizio ad una latitanza durata per ben 27 anni (per inciso, la pena detentiva irrogata era pari a 30 anni) e, sotto falso nome o con identità ben celata nei documenti, passando dal Brasile al Belgio; qui, una “normale” vita con tanto di prole. Proprio al séguito del figlio, impegnato nei Mondiali giovanili di canottaggio in corso di svolgimento nelle acque del Lago di Varese, l’uomo aveva deciso di effettuare la trasferta nel Norditalia, forse non credendo di trovarsi in pericolo di restrizione della libertà individuale, forse convinto di essere stato dimenticato. A ricordargli l’episodio delittuoso, e le conseguenze penali, un paio di agenti della Polizia di Stato, presentatisi al “camping” con l’invito a seguirli in questura per “accertamenti”.

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