Home CRONACA Ticino, bollettino di guerra: altre 12 vittime da “Coronavirus”

Ticino, bollettino di guerra: altre 12 vittime da “Coronavirus”

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 10.51) Ancora lutti, ancora lacrime, ancora la pesantezza di un bollettino che racconta della strage compiuta da un “killer” silenzioso. Una vittima ogni due ore esatte, 12 nell’arco di un giorno soltanto, nel Ticino che fronteggia il Covid-19 con gli strumenti disponibili, l’ampliamento della disponibilità di posti-letto in ospedale, l’abnegazione del personale sanitario, la linea di condotta di coloro che nell’Esecutivo cantonale hanno scelto di agire secondo una specifica strategia, la richiesta di appoggio alle forze militari, ad un certo punto anche l’“Alleingang” in chiave di maggiori restrizioni rispetto a quelle volute da Berna, poi costretta a rendersi conto di una certa qual situazione ovvero dell’essere l’area a sud delle Alpi (non entriamo qui nel merito della questione mesolcinese, dove ovvia dovrebbe essere – ma pare che una richiesta effettiva in tal senso non sia stata formulata – l’applicazione di criteri e canoni analoghi a quelli che per l’appunto vengono sperimentati in Ticino). 12 decessi in più, aumento ancora a doppia cifra, 10 per cento esatto, e nel computo ufficiale i morti diventano 132; dato drammatico, e dato che impone di valutare con preoccupazione il riscontro che giunge dal fronte dei contagiati, dove 104 sono i nuovi casi per un totale di 2’195. Alle ore 22.30 di ieri, martedì 31 marzo, in territorio svizzero risultavano 433 decessi e 16’605 evidenze di positività al “test”, con crescente preoccupazione nel Canton Vaud (altri 11 morti, 3’272 in tutto i casi) e, in generale, nelle realtà di frontiera.

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