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Sfondano un posto di blocco, criminali dell’Est in manette a Lugano

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Hanno rubato una vettura, sono stati intercettati a distanza di una dozzina di chilometri, hanno sfondato con l’auto un posto di blocco della Polcantonale, sono stati inseguiti ed infine bloccati nel contesto urbano di Lugano. Tre uomini, due rumeni (27 e 36 anni rispettivamente) residenti in Moldavia ed un moldavo (30 anni) residente in Moldavia, delinquenti abituali per quanto consta, sono chiamati ora a rispondere di reati in doppio versante, prevalendo nettamente quelli cumulati nella fuga su ciò che sarebbe normale oggetto di attenzione per via delle attività illecite poste in opera dal terzetto, cioè l’essere costoro ladri con attitudine primaria allo scasso; entrano dunque in linea di conto l’impedimento di atti dell’autorità e l’esposizione della vita altrui a pericolo e la grave infrazione alla Legge federale sulla circolazione stradale, in aggiunta a furto, furto d’uso, danneggiamento e violazione di domicilio.

I fatti tra le ore 3.45 e le ore 5.00 circa dell’altr’ieri, domenica 1.o novembre; atto primo in via Enrica Clerici Curioni a Riva San Vitale, dove consta la scomparsa di un veicolo e, si direbbe, qualcuno riesce a scorgere tre teste di altrettanti figuri a bordo del mezzo medesimo; segue normale procedura con dispositivo di ricerca cui concorrono pattuglie di Polcantonale, Polcom Lugano, Polcom Mendrisio e Polcom Chiasso, coperto dunque ogni lato della possibile esfiltrazione. Ma questi sono criminali che hanno fatto male i conti sia con le forze dell’ordine sia con l’orologio: direzioni ovvie sarebbero infatti quelle verso qualche valico con l’Italia, ma là c’è poi il rischio – diciamo meglio: la certezza – di incappare in effettivi dell’Arma dei Carabinieri o della Polizia di Stato o della Guardia di finanza, e per prima cosa – prima ancora di aver rilevato la targa dell’auto – essi si domanderebbero che cosa tre soggetti facciano in giro nella fascia di coprifuoco per note ragioni covidiane; non importa in verità molto se questo ragionamento venga o non venga fatto, perché il conducente – che è poi quel 30enne moldavo sopra indicato – tira secco sulla A2 ed allo svincolo di Lugano-sud si trova davanti i poliziotti. Tra il fermarsi ed il dare gas, la scelta peggiore: forzato il posto di blocco, fortunatamente senza conseguenze fisiche per alcuno, e via in gimkana giù da Pambio-Noranco verso Paradiso, indi sterzata sulla sinistra e risaita sino alla dorsale di via Clemente Maraini a Lugano. Dove la corsa si interrompe, “cul-de-sac” organizzato da agenti della Polcom Lugano. Delle due, l’una: o ci si arrende, o ci si arrende.

Nel finale non sono ammesse sorprese, e sorprese non ci sono in effetti: arresto immediato dei tre malviventi, attrezzi da scasso trovati durante la perquisizione dell’auto ed anche sulla persona, addebiti in serie. Inchiesta nelle mani del capoprocuratore pubblico Arturo Garzoni; da stabilirsi dove, quando e come i tre abbiano colpito su territorio cantonale e/o di altri Cantoni.

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