Home SPETTACOLI Nemo, un treno sul… “non binario”: trionfo svizzero all’“Eurosong”

Nemo, un treno sul… “non binario”: trionfo svizzero all’“Eurosong”

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Nemo Mettler conosciuto come “Nemo”, 25 anni da compiersi in agosto, “rapper” e polistrumentista da Biel/Bienne, ha riportato la Svizzera sul tetto dell’“Eurovision song contest” – alle brevi: “Eurosong” – aggiudicandosi il successo nell’edizione 2024 svoltasi a Malmö (Svezia) e caratterizzata, musicalmente parlandosi, da pochi acuti (Francia, Croazia, Italia oltre al rappresentante elvetico) ad elevarsi sopra un tragico piattume solo in parte derivante dal “già visto, già sentito”. L’affermazione di Nemo Mettler, qui presente con il brano “The code” (una testimonianza del suo percorso come persona “non binaria”), si è profilata già con il voto delle giurie di qualità ed è stata confermata dal voto popolare, invero focalizzatosi su pochi soggetti e vagamente eterodiretto – il merito artistico era chiaramente in second’ordine – con un paio di valanghe di consensi per Ucraina ed Israele. Nel complesso, valutate positivamente anche le prove offerte da Marko Purisic alias “Baby Lasagna” per la Croazia (con “Rim tim tagi dim”) e da Slimane Nebchi alias “Slimane” per la Francia (con “Mon amour”), memorabile lo zero ottenuto nel voto popolare da Olly Alexander Thornton (con “Dizzy”) per il Regno Unito; in graduatoria finale, Svizzera davanti a Croazia, Ucraina, Francia ed Israele.

Niente finale per l’olandese Joost Klein, escluso dall’organizzazione – benché qualificato – per questioni legate a presunti “atteggiamenti minacciosi” tenuti verso altri operatori all’interno del programma. D’altro ordine e d’altro tenore le manifestazioni contenute dalle forze dell’ordine fuori dalla “Malmö arena”, sede delle due semifinali (martedì 7 e giovedì 9 maggio) e della finale (sabato 11 maggio, con verdetto giunto intorno alle ore 0.45 di oggi). Per la Svizzera si tratta del terzo successo su un totale di 68 edizioni dell’“Eurovision song contest”: la prima volta nel 1956, all’esordio della manifestazione, con Rosa Mina Schärer ovvero Lys Assia (“Refrain”), dal “Kursaal” di Lugano, e la seconda nel 1988 con Céline Dion (“Ne partez pas sans moi”) dalla “Royal Dublin society” di Dublino (Irlanda).