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Gordola, virus in casa anziani: un contagiato, tamponi per 30 ospiti

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Nell’opinione di contorno che giunge dal portavoce del Dipartimento cantonale sanità-socialità, alla luce del riscontrato aumento dei casi di positività al “Coronavirus” tra i cittadini era “inevitabile il rischio” del manifestarsi di tale problema anche nelle case per anziani; ma, con adeguati e dovuti provvedimenti igienici “di accompagnamento”, sia gli “allentamenti attuati nelle ultime settimane sull’accesso” sia “la vita comunitaria nelle strutture” risulterebbero “ancora compatibili con l’odierno andamento epidemiologico. Sarà anche, e l’argomento rimane tuttavia opinabile in larga misura, ma sta di fatto che i contagi messi fuori con tanta fatica (e con tutti i lutti di cui non si può seppellire la memoria) stanno rientrando, ed in forza: prova provata giunge oggi dal “Solarium” di Gordola, dove ben 30 ospiti sono stati sottoposti d’urgenza ai tamponi – e con esito purtroppo positivo in un caso – dopo che una persona esterna, ed a sua volta positiva al “Coronavirus”, era entrata nella struttura “nel rispetto delle direttive e del piano di protezione in vigore”, come con puntigliosa e pedissequa tempestività viene puntualizzato da fonte ufficiale.

L’evidenza della visita da parte del non meglio precisato soggetto sarebbe emersa nel contesto di un’indagine “ambientale”. I familiari degli ospiti del “Solarium” sono stati resi edotti circa la situazione in essere; per quanto riguarda l’ospite contagiato, isolamento immediato nel “reparto Covid-19” ed assistenza da parte di “personale dedicato”; allo striscio diagnostico sono nel frattempo stati sottoposti tutti i collaboratori che si siano occupati direttamente della persona contagiata, scopo l’individuazione di eventuali altri casi che al momento non sono da escludersi. Sospese inoltre le visite dei residenti ai familiari (uscite dalla sede dell’istituto); sospese anche le visite nelle stanze dei residenti durante i fine-settimana; resta possibile l’incontro sia in ambienti predisposti sia all’esterno dell’edificio; stretto contatto viene assicurato tra l’Ufficio del medico cantonale e la direzione del “Solarium” per la valutazione congiunta di “eventuali nuovi provvedimenti”, che nella logica adottata – altro paio di maniche è l’essere tale strategia in qualche modo condivisibile – saranno dettati da principi di proporzionalità, “se del caso in maniera puntuale in singoli istituti, tenendosi conto anche della sofferenza patita dai residenti, dai familiari e dal personale per le restrizioni più severe adottate negli scorsi mesi”.

Nella foto ManBer-“Giornale del Ticino”, il complesso del “Solarium” di Gordola.

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