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Follow the goat / Ecologisti a San Provino. Con il Suv

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Da cittadino per nascita (oh, sempre secondo il concetto di “città” che appartiene al Ticino) e vallerano per scelta (sempre pronto ad andare in giro per il mondo con le scritte “Gordevio” e “ValleMaggia” sulla felpa…), sono uno di quelli su cui la Fiera di san Provino ad Agno esercita un fascino irresistibile. Un po’ per la tradizione, un po’ per la storia del luogo (Agno è almeno trimillenaria: si mettono i piedi dove passarono legioni romane e vescovi e fanti e fors’anche santi…), un po’ per la reiterazione dell’incontro tra il sacro ed il profano, un po’ per questa originale declinazione a cavallo di un fine-settimana, molto per i valori ecologico-ambientalisti che il settore primario, in Ticino ed in Svizzera, riesce ad incarnare e ad esprimere. Una visita, non foss’altro che per l’atmosfera, è dunque e sempre dovuta: quod feci anche quest’anno, e con piena soddisfazione, circa la gastronomia si lamentò stamattina solo la bilancia, circa l’offerta c’era di che strabuzzare gli occhi tra mezzi ed animali, questi ultimi in numero inferiore solo ai bipedi in cerca di visibilità elettorale.

Piena soddisfazione, ho detto? Fermi tutti; in verità, no. Per la citata invasione degli ultracorpi con ambizioni parlamentari (se San Provino cadesse a metà maggio, vedremmo la stessa folla di potenziali granconsiglieri? Ahahah, ahah, ah). E per un altro, piccolo motivo di rammarico: non si pretende che tutti giungano ad Agno con i mezzi pubblici (ma ieri il servizio era persino gratuito con corse speciali della linea ferroviaria Lugano-Ponte Tresa, dalla mattina al tardo pomeriggio…), eppure si vorrebbe un atteggiamento adeguato da parte di quegli automobilisti che invece, ed a quanto pare, tirano fuori il Suv proprio la domenica per piazzarlo a due metri dai punti di accesso. No, non starò a dire delle targhe; gioco troppo facile. Dirò invece delle cilindrate, quasi equivalenti a quelle dei trattori in mostra. E che, a differenza delle auto lasciate lì dagli incivili che nulla hanno capito dello spirito di quell’evento, un’utilità hanno.

Alessandro “Bubi” Berta, candidato numero 60 al Gran Consiglio,

lista numero 16 Udc

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