Home CRONACA Covid-19, ticinesi bravi soldati: norme rispettate al… 98 per cento

Covid-19, ticinesi bravi soldati: norme rispettate al… 98 per cento

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Si borbotta e si mugugna, si manda qualcuno al diavolo (non sempre senza diritto) e ci si meraviglia o ce la si prende a toni sopra il rigo per qualche vincolo le cui ripercussioni non erano forse state valutate appieno; ma, alla fine, il Ticino par sempre quello dei bravi soldà come ci cantavano le voci ben guidate da Emilio Dobler-Serena. Accade insomma di scoprire che, pur messi nel mezzo di una tragedia qual è questa da epidemia covidiana (e non lo si dimentica, anzi, lo si ricorda ora dopo ora: ogni volta che perdiamo una vita abbiamo perso una battaglia, e ne abbiamo perse oltre 200 nelle ultime sei settimane), la stragrande maggioranza dei cittadini e dei residenti allogeni manifesta rispetto per la stragrande maggioranza delle regole imposte, persino quand’esse siano state percepite come limitazione di diritti fondamentali, persino nel caso esse si siano sovrapposte l’una all’altra in ubriacante successione da “Salamitaktik”, persino laddove esse appaiano o siano apparse contraddittorie. A sostenerlo è non la “vox populi”, che per la verità tende a raccontare altro, ma l’autorità politica in quel di Palazzo delle Orsoline a Bellinzona sulla scorta di quanto ad essa viene proferito, conferito, differito, deferito, inferito e soprattutto riferito dalle varie fonti afferenti, Stato maggiore cantonale di condotta il canale di convezione di quanto consta da un lato all’altro del territorio.

Nel mezzo infatti di dichiarazioni sul rinnovato impegno di ogni unità sul campo, sull’accertata e favorevolmente rilevata riduzione dei transiti lungo la A2 per il traffico prepasquale, sulla prosecuzione dei controlli (“incluse le zone periferiche e quelle turistiche”, con riferimento particolare al “divieto di assembramento” ed alla “limitazione di alcuni comportamenti, tra i quali la pratica di sport a rischio infortunio”) e sull’attitudine preventiva e cooperativa (“Interventi improntati al dialogo”, cela va sans dire, ma “con sanzionamento di tutte le azioni contrarie alle indicazioni delle autorità cantonali e federali”) da parte delle forze dell’ordine, nel mezzo di tutto questo, si diceva, sussiste un’epiteliale evidenza di considerevole adesione: su poco meno di 8’000 controlli, sole 181 le multe inflitte per infrazione alle norme, il che corrisponde a violazioni nel solo 2.26 per cento dei casi, or quindi con un solido 97.74 per cento di situazioni riscontrate essere in regola. 11 le informative inoltrate al ministero pubblico per problemi dalla maggiore entità e che si presume richiedano un intervento dell’autorità giudiziaria. Quanto alle chiusure, 27 le chiusure spontanee, 25 quelle intimate. Buon messaggio, infine, su un versante assai temuto in tempi di costrizione negli ambienti domestici: a fronte di un incremento (ancora a macchie di leopardo, ovvero non quantificabile in termini statistici) nelle liti di vicinato, nessun aumento consta circa le liti domestiche da cui possano scaturire episodi di violenza. Tale aspetto, proprio per la sua delicatezza, viene “attentamente tenuto sotto controllo”.

Per l’appunto, ed in ultimo: da questo fine-settimana saranno all’opera più pattuglie di Polcantonale, Polcom e Polintercom, tra l’altro in attività affiancate. I servizi saranno svolti su quattro ruote, su due ruote ed a piedi.