Home POLITICA A margine / Piero Marchesi ed una strana idea di “gossip”

A margine / Piero Marchesi ed una strana idea di “gossip”

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Preso com’è ormai dall’ossessione dei nemici esterni ed interni che sarebbero foraggiatori del “Giornale del Ticino” per denigrare l’Udc Ticino di cui egli è “pro tempore” presidente, Piero Marchesi tra l’altro candidatosi per le Cantonali anche per un’impossibile poltrona in Consiglio di Stato non manca di mandare messaggi in codice che inducono ad un sorriso di condiscendenza. Iersera, ospitata di turno sul già catodo parapubblico ovvero in Rsi televisiva; il tempo di uscire dagli studi ed una notula sulla pagina personale di “Facebook”. Come segue: “(…) Ho risposto a tutte le domande, anche a quelle che nulla c’entravano con le elezioni cantonali”; bravo, è una bella cosa il “Le so tutte”, per esempio se sei a “Molla l’osso”; da un candidato, ad ogni modo, non si pretende l’onniscienza. Poi: “Alcuni giornalisti preferiscono la polemica ed il “gossip” piuttosto che chiedere ai candidati le loro opinioni sul mondo del lavoro, sulla scuola, sulla fiscalità, sul traffico, sull’ambiente, eccetera”. Prendere nota delle tre parole: alcuni, polemica, “gossip”.

Destinatari come si è di tale sussurro, si richiama il futuro non consigliere di Stato a miglior conoscenza dei fatti che tra l’altro sono di dominio comune nel suo partito e tra gli alleati politici di quest’ultimo: innegabili gli errori di strategia preelettorale; innegabile il suicidio tattico con la compartimentazione circondariale; innegabile lo svuotamento dei contenuti propri dello spirito Svp in cambio di una dilatazione dello spettro delle candidature, il che non coincide per forza di cose con l’allargamento della base elettorale; innegabile la tendenza ad una fluidificazione del coefficiente culturale del partito, sì, ma nel senso dell’annacquamento. Chi vivrà vedrà, si usa dire; il problema è che qualcuno, la sera di lunedì 8 aprile ossia il giorno seguente all’esito delle Cantonali, potrebbe trovarsi politicamente sul binario morto e lì relitto – nel valore proprio del participio passato, eh, non si pensi male… – sino alla futura consunzione per azione delle intemperie. Polemica? Manco per nulla: addebiti. “Gossip”, e dove mai, essendo quanto pubblicato il frutto di una mera rilevazione dei contenuti e delle modalità con cui tali contenuti vennero proposti, e non una speculazione – toh, per fare un esempio siderale – sui rapporti interni al Consiglio di amministrazione della “Monte Lema Sa”, Consiglio di cui Piero Marchesi fa parte? Quanto all’“alcuni”, siamo qui come sempre, salve. Ci sono per l’appunto gli “alcuni”, e ci sono gli “altri”; à bon entendeur.

In ogni caso, grazie a Lei, presidente Piero Marchesi. In un precedente attacco, quello generosamente ospitato e funzionalmente titolato da “TicinoNews.ch” a partire dalle ore 18.06 di mercoledì 13 marzo, Ella parlò di “(…) una polemica che non esiste, fatta da qualcuno che si dice giornalista ma che ha dimostrato di non esserlo”; a distanza di meno di due settimane, Ella ci qualifica invece come “giornalisti”. SapendoLa mai contraddittorio, come dimostra il noto divieto di concedere voti in “panachage” dopo aver esaltato l’afflusso di consensi in “panachage” appena quattr’anni or sono, nella Sua considerazione dovremmo rifluire tra i “non giornalisti” a 72 ore dalla scadenza elettorale. Poco male: a quel momento i giochi saranno stati fatti. Post scriptum – Nel caso voglia, presidente Piero Marchesi, noi abbiamo in serbo qualche interrogativo per Lei. Cosucce, sa? Ma interessanti. E siamo certi del fatto che anche in questo caso Ella saprebbe rispondere a “tutte” le domande.

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