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Tragica festa sulle acque del Verbano: barca si ribalta, quattro morti

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 22.38) Dalla festa alla tragedia. Quattro persone, due uomini e due donne, hanno perso la vita nelle acque del Verbano, in corrispondenza dell’abitato di Lisanza in Comune di Sesto Calende (Varese) e meglio sulla linea dei “Cantieri fratelli Piccaluga”, in séguito al ribaltamento ed al naufragio della “house-boat” su cui si trovavano e che è stata investita da una tromba d’aria. Il dramma si è consumato nello spazio di pochi minuti, intorno alle ore 19.00, a distanza di qualche centinaio di metri dalla riva. A bordo del natante, secondo riscontri da considerarsi ormai definitivi, il festeggiato, 21 adulti ed i due membri dell’equipaggio. I primi due cadaveri sono stati recuperati dai soccorritori già in serata; un terzo corpo è stato restituito dalle acque del lago un’ora prima dell’alba di oggi; per l’individuazione della quarta vittima è stato determinante l’impegno dei sommozzatori, che intorno alle ore 6.55 hanno rilevato la sagoma a distanza di una ventina di metri da quel che resta dell’“house-boat” giacente sul fondo.

Dopo accertamenti incrociati, certa l’identificazione delle vittime: si tratta di un 53enne israeliano, Shimoni Erez, già agente speciale operativo per i Servizi di sicurezza della “Stella di Davide”; di un italiano, Claudio Alonzi, 62 anni, da Alatri in provincia di Frosinone, appartenente a Servizi di “intelligence” dello Stato; di un’italiana, Tiziana Barnobi, 53 anni, triestina per nascita e residente a Roma, stesse funzioni di Claudio Alonzi; di una russa, Anna Bozhkova, 50 anni, domiciliata a Sesto Calende e compagna di Claudio Carminati, “skipper” del natante. È possibile che i tre operatori dei servizi di “intelligence” si fossero aggregati solo all’ultimo momento, approfittando dell’occasione per una gita, e che quindi non fossero parte del gruppo radunatosi per festeggiare il genetliaco dell’amico. Cinque i feriti, tutti fuori pericolo: tre i ricoverati al “Carlo Ondoli” di Angera (Varese), mentre un quarto soggetto è stato trasferito al “Circolo” nel capoluogo ed un quinto ha ricevuto trattamento stazionario al “Sant’Antonio abate” di Gallarate (Varese). Gli altri sopravvissuti al naufragio sono stati assistiti da personale sanitario direttamente a riva.

L’evidenza dell’entità della tragedia è stata chiara sin dal primo momento: sull’approssimarsi del fronte del maltempo quasi tutte le vele nell’area lacuale del Basso Verbano avevano fatto rientro nei porti tra Piemonte e Lombardia, non così invece il natante che rapidamente è diventato ingovernabile. In pochi attimi il ribaltamento; alcuni hanno iniziato a nuotare verso la sponda, altri si sono affidati a sezioni del relitto per rimanere a galla nell’attesa dei soccorsi scattati con straordinaria rapidità e con impegno via via più consistente. A prestare assistenza per primo è stato l’equipaggio di un’altra imbarcazione; nella zona hanno poi operato specialisti dei servizi di ambulanza (una dozzina i mezzi coinvolti), effettivi dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia costiera, specialisti dei Vigili del fuoco dal comando provinciale in Varese ed aerosoccorritori con elicotteri. Le ricerche sono proseguite per l’intera nottata. Nel frattempo, inchiesta aperta in sede di Procura della Repubblica italiana a Busto Arsizio (Varese).