Home CRONACA Tanti gli eventi, di più i malviventi. À malin, malin et demi

Tanti gli eventi, di più i malviventi. À malin, malin et demi

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Confortante, ed a parlare in tal senso sono le statistiche, l’apprendere che il numero dei borseggi in Ticino è passato da 206 casi nel 2017 a 150 nel 2018, sempre con riferimento a quanto oggetto di denunzie. In pari tempo, scesi da 579 a 526 i furti con destrezza. Ciò non toglie che, soprattutto nell’estate degli eventi a forte affluenza di pubblico (esempio banale: i concerti all’aperto), siano sempre troppe le mani lunghe che provano ad infilarsi nelle tasche altrui; tema al quale i vertici della Polcantonale hanno dedicato oggi un ponderoso “memorandum”, da una parte rilevando i luoghi in cui si concentrano tali delinquenti (stazioni ferroviarie, mezzi di trasporto collettivo, scale mobili, centri commerciali, mercati e per l’appunto manifestazioni musicali e sportive), dall’altra offrendo uno spaccato sulle situazioni più congeniali ai malviventi (tocco casuale, spintone, sfilamento del portafogli, strappo degli zaini e delle borsette), dall’altra ancora ricordando che tali criminali lavorano di solito in coppia o in gruppetti, in modo da generare confusione e da mettere la vittima designata in condizione di inferiorità.

Quanto alle raccomandazioni, ecco, qualcosa si potrebbe eccepire, nel senso che va di mezzo la libertà di azione e di movimento del singolo in funzione di un possibile pericolo; stona, ad esempio, il suggerimento di portare addosso “pochissimo denaro contante ed il minor numero possibile di oggetti di valore”, sicché uno dovrebbe privarsi dello “Smartphone” e dell’orologio e della centella necessaria per una bella serata con amici o in coppia (ah, certo, ci sono le carte di credito e di debito. Pari e persino maggiore il pericolo). Allo stesso modo, singolare è la pretesa di far camminare le persone “tra la folla” tenendo “borsetta, borsa del “computer” portatile, borsa a tracolla e zaino ben chiusi e stretti davanti al corpo” (divertente l’idea di una schiera di impiegati che si muovano come soldatini prima della presentazione dell’arma). Equo invece il richiamo a non lasciar mai incustoditi borsa e bagaglio, a non riporre gli oggetti di valore nelle tasche esterne dei vestiti, a non perdere mai di vista gli oggetti di valore, a mettere il denaro contante e gli oggetti di valore nelle tasche interne e che sia possibile chiudere (ma questo non vi metterà al riparo dal metodo del “taglio” delle tasche). Superfluo il dire di far bloccare le carte di credito ed altre tessere in caso di furto del borsellino.

Circa il “non contare mai le banconote in presenza di persone che vi osservano”, durante un prelievo dal “Bancomat”, sarebbe magari il caso di suggerire di porre adeguata distanza tra sé ed altri tizi che si siano messi in coda; cosa peraltro facilissima, come no?, allo sportello automatico di una stazione ferroviaria.

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