E d’accordo, la cosa è palese: non sarebbe cambiato nulla, nel risultato finale, anche se su ciascun tema il responso fosse stato concorde, cioè se alla domanda 1 tutti avessero detto “sì” e così via enumerando. E sì, siamo d’accordo, si perdona tutto, oh Signore è stata una svista, abbi un po’ di riguardo per il tuo chitarrista; ma non si può non esprimere meraviglia, sorpresa, ed anche un po’ di perplessità nell’apprendere oggi che al giro delle votazioni federali culminate su domenica 27 settembre, in Ticino, il contenuto di un bel pacco di plichi non venne computato, e che esso non venne computato perché i plichi non furono aperti, e che i plichi non furono aperti perché essi non arrivarono a destinazione benché i “sì” ed i “no” fossero stati regolarmente espressi. Ed allora il “Siamo d’accordo” lascia spazio allo stupore da bocca aperta: perché il pacchetto era composto da ben 69 buste di trasmissione, e perché 69 buste dovrebbero dare nell’occhio, se non altro brillando per assenza, in un Comune qual è Centovalli cioè un posto dai numeri necessariamente minimi.
Come sia andata, con atto di cortesia, ci spiegano “ex post” dalla Cancelleria dello Stato: buste pervenute da voto per corrispondenza, e per meglio dire buste depositate nell’apposita cassetta, ma o non ritirate o ritirate e messe da parte. Possibile? Possibile, viene riferito da fonte terza, stante il fatto che in quei giorni sarebbero intervenuti avvicendamenti tra i funzionari ed insomma Tizio confidava in Caio e Caio confidava in Sempronio e Sempronio era invece convinto convintissimo più che mai convinto di non doversi occupare della questione, ergo un bel “qui pro quo” sufficiente per far lasciare lì il fardello. Poi qualcuno avrà buttato un occhio sulla cassetta, sarà sbiancato in volto, avrà cavato il Natel fuori dal taschino e chiamato il sindaco Ottavio Guerra e ehm, sciôr sìndigh e caro Ottavio, problema problemone.
Venerdì 2 ottobre, per le brevi che ormai coincidono con “e-mail” fatta precedere da una telefonata, informativa alle autorità cantonali; trasferimento del materiale, lunedì 5 ottobre lo spoglio supplementare sotto supervisione del cancelliere dello Stato e di vari suoi collaboratori del Servizio diritti politici; pubblicazione sul “Foglio ufficiale” prevista appena dopo la proclamazione dei risultati. E vabbè, ci siamo regalati anche quest’ultima emozione…