Improvviso annuncio in casa “Sp Hinduja bank (Switzerland)”, appartenente al conglomerato “Hinduja group”: la struttura dell’istituto di credito, operante su tre piazze elvetiche ovvero Ginevra, Zurigo e Lugano, sarà ridotta in misura drastica con taglio di parte dei 61 posti di lavoro, in linea di massima da un terzo alla metà degli effettivi ovvero con un massimo di 30 tra licenziamenti ed incentivi all’uscita. Gli effetti principali della decisione, assunta in prima persona da Karam Hinduja nel ruolo di presidente del Consiglio di amministrazione e funzionale ad un riorientamento delle strategie d’impresa, saranno riscontrati nella sede ginevrina, dove operano 48 collaboratori; otto i dipendenti a Zurigo, dove è prevedibile un abbattimento a cinque unità. Per quel che consta al “Giornale del Ticino”, decapitata la sede di Lugano, dove cinque erano i dipendenti sino a stamane: un’uscita per dimissioni – dalla direzione – era già stata annunciata e sarebbe diventata effettiva a fine mese, rimarrà a casa inoltre la figura apicale ed intorno alla quale era stata costruita la realtà luganese con sede in via Serafino Balestra 5 a Lugano; ipotizzabile un trasferimento da Ginevra, di massima con impegno al 50 per cento, per la conduzione del ramo “private banking”.
Da non trascurarsi, sullo sfondo della vicenda e per quanto si tratti di aspetto non attinente alla banca in sé, sia alcuni aspetti legati al contenzioso legale in essere all’interno della famiglia Hinduja per quanto riguarda la proprietà della banca sia la vertenza insorta tra Prakash Hinduja, uno dei quattro fratelli la cui sostanza complessiva è stimata in oltre 15 miliardi di dollari Usa, con la Città di Ginevra circa il pagamento di imposte pregresse (125 milioni di franchi la cifra pretesa). Un piano sociale risulta essere in corso di elaborazione. Le lettere di licenziamento, per quel che è dato il sapere, giungeranno ai destinatari entro venerdì.
