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Sorpassi di spesa, Municipio di Bellinzona in crisi di nervi (e di soldi)

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In tempi di finanze pubbliche che si apprestano ad essere devastate dalle conseguenze dell’epidemia da Covid-19, vuoi per esigenze di erogazioni vuoi per futuri mancati introiti da persone fisiche e persone giuridiche, una crisi dai rari precedenti si affaccia all’orizzonte di Bellinzona intesa quale Città. Sulla scena, difatti, torna una fra le poche espressioni – i “sorpassi di spesa” – che riescono ad evocare spettri ed a gettare ombre lunghe sull’attività amministrativa: come annunciato dai colleghi del “Quotidiano”, un alto funzionario risulta essere stato messo sotto naftalina ed il municipale Christian Paglia (quota Plr, è titolare del delicatissimo Dicastero ambiente-opere pubbliche) si sarebbe addirittura autosospeso – di fatto, la competenza consta essere stata assunta “pro tempore” dal sindaco Mario Branda – sulle prime avvisaglie dell’inchiesta già avviata su una serie di interventi i cui costi di esecuzione, per così dire, sarebbero andati “lunghi” rispetto a quanto definito.

Sotto la lente del microscopio – ma il problema consta essere emerso soltanto in fase di redazione del Consuntivo 2019 della Città; possibile che nemmeno una goccia d’acqua fosse balzata fuori alveo a fiume scorrente? – una serie di interventi dalla notorietà e dalle dimensioni poderose: fuori previsione starebbero infatti ballando cinque, e più probabilmente sei milioni di franchi. Per dire di luoghi e di lavori, uno fra i punti focali corrisponde alla sistemazione (un recupero conservativo – si parte da fondamenta e muri precedenti alla Seconda guerra mondiale – con incremento di volumetrie e ridestinazioni d’uso) dell’oratorio alla parrocchia nel quartiere Giubiasco: fatta base otto (otto milioni di franchi, centesimo più, centesimo meno; costi a metà con l’ente parrocchiale), si viaggia attorno alla doppia cifra ed il cantiere, come constatabile, è al momento in parcheggio con le quattro frecce accese pur d’esso permanendo utilità e necessità (sala polivalente nell’ex-teatro, più sede per gli “scout”, biblioteca e centro diurno in specifici corpi di fabbrica). Poi, la realizzazione del “Policentro della Morobbia” in frazione Pianezzo: vicenda tormentatissima, or è un paio d’anni si parlò già di sforamenti nell’ordine del 10 per cento, e per di più emergendo sin da sùbito l’oggettiva inadeguatezza nella capienza per un complesso in cui erano da farsi convivere lo sportello del Comune, i posti “protetti” per la Protezione civile, la scuola elementare, l’asilo e l’aula multiuso; mettiamo che qui il 10 per cento sia arrivato quasi al 20 e che dunque sei milioni ipotizzati “pesino” per sette milioni al cambio corrente. Mettiamo infine a referto lo stadio di Bellinzona (sissignori, il “Comunale” dal futuro ora incerto quanto le sorti del calcio e dello sport nella loro interezza): 4.5 milioni di franchi usciti, un buon 30 per cento oltre quel che era programmato.

Chiaro poi il fatto che, dovendosi sospettare di quel che spicca, qualcuno sia andato a spulciare tra le pieghe di altre voci di spesa, ed ecco allora che tra i municipali gli interrogativi abbiano incominciato a correre anche per quanto concerne altri punti, vedansi i lavori al cosiddetto “Parco urbano”, area manufatti, direzione spogliatoi. In giornata qualche nube è destinata a diradarsi, nel senso che il palazzo si sarebbe dichiarato disposto (e voce dal sen fuggita più richiamar non vale) ad illustrare la situazione. Purché non si tratti del solo riepilogo di quel che è già stato portato alla luce, o di un trinceramento dietro alle “esigenze di accertamento”… In immagine, il “Policentro della Morobbia” in frazione Pianezzo.