Tre cittadini cinesi sono sotto denuncia penale quali responsabili di un ampio ed articolato traffico di sigarette elettroniche contrabbandate via aeroporto della Malpensa (Varese) e, previa allocazione in magazzini, poste in vendita su una nota piattaforma “online”. Su disposizioni dell’autorità giudiziaria in Busto Arsizio (Varese), effettivi della Guardia di finanza hanno effettuato accertamenti in serie, giungendo infine ad un deposito “occultato” (diversa era la ragione sociale) in provincia di Monza-Brianza e qui sequestrando 140’000 pezzi contenenti cartucce di liquidi per il fumo “vaporoso” da cinque, da otto, da 10, da 18, da 20 e da 22 millilitri secondo i casi, per un peso totale di 12 tonnellate; non solo, ma all’analisi sono emerse concentrazioni pericolose di varie sostanze chimiche, dal cadmio all’arsenico, dal nichel allo zinco al piombo, in totale assenza di note sulle confezioni dei prodotti; notevoli anche le discrepanze rispetto al massimo consentito per quanto riguarda il tasso di nicotina. I tre referenti sono stati denunciati per contrabbando aggravato dalla transnazionalità e di immissione di prodotti pericolosi in consumo. Rischiano sanzioni anche i circa 1’500 acquirenti la cui identità è emersa dal “database” delle vendite.