Cambio di registro, cambio di paradigma. Sino ad ora abbiamo ragionato su periodizzazioni caratterizzate da numeri, sicché “fase uno” fu quella acuta, “fase due” (con necessarie formule intermedie) risultò quella della prima uscita dalle restrizioni, e “fase tre” è nella sostanza quella che stiamo vivendo, con relative limitazioni più disagi vari nell’uso dei trasporti pubblici e nell’accesso a varie attività collettive, et cetera; da oggi si abbandonano i numeri e si procede con i colori, sicché nel Ticino quasi post-covidiano parleremo di “fase blu”. Nel contesto, stante la situazione epidemiologica largamente sotto controllo, si va verso un effettivo “Liberi tutti”; e la notizia del giorno – Berna disse, Bellinzona confermò – sta nella prossima riapertura totale delle frontiere. A metà mese, ore 0.01 di lunedì 15 giugno, in allineamento con quanto già deciso per Austria, Francia e Germania, anche l’Italia godrà del privilegio di una piena osmosi con la Confederazione elvetica: verranno cioè a cadere i vincoli sul transito dall’una all’altra parte della frontiera (sì, anche per la benedetta spesa settimanale…), con modalità da definirsi per alcuni aspetti di carattere pratico e sempre stante la facoltà di controlli puntuali laddove emerga il sospetto di “criticità”. Sul fronte interno, prevista anche la totale riattivazione – sempre purché siano rispettati i parametri di sicurezza igienico-sanitaria – delle visite in ospedali e strutture residenziali per anziani. I parametri dei nuovi allentamenti delle restrizioni figureranno nel testo di modifica all’ultima ordinanza Covid-19.