Home CRONACA Restrizioni covidiane, “No mask” (con riserve) in pubblico

Restrizioni covidiane, “No mask” (con riserve) in pubblico

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Punto focale, dopo mille cambiamenti intervenuti (lontanissimi i tempi in cui ci veniva raccomandato di starnutire in un fazzoletto o nella piega del gomito…), la questione delle mascherine. Nella nuova formulazione, revocato l’obbligo di utilizzo con riferimento alle aree esterne delle strutture accessibili al pubblico e delle strutture per il tempo libero, così come sulle terrazze dei ristoranti; in àmbito di trasporti pubblici vengono considerate “esterne” tutte le aree con grandi aperture su almeno due lati, a titolo di esempio i marciapiedi di accesso ai treni (anche quelli sotterranei), le fermate, i sottopassaggi ed i cavalcavia, ed ancora gli atri e le aree commerciali delle stazioni; luoghi “chiusi” risultano pertanto gli impianti ferroviari sotterranei (per dire, la stazione sotterranea di Zurigo), le aree sotterranee di accesso, le zone sotterranee di transito verso strutture commerciali e le sale di attesa chiuse. Permane l’obbligo di utilizzo della mascherina, secondo raccomandazioni dei vertici dell’Ufficio federale sanità pubblica, laddove una persona si renda conto del fatto che non è possibile il mantenere una distanza di 1.5 metri dagli altri individui.

Al chiuso, invece, resta in vigore l’obbligo generale della mascherina (“impossibile controllare in modo sistematico chi è già stato vaccinato o è guarito dal virus”). L’obbligo generale della mascherina è revocato anche per quanto riguarda il mondo del lavoro; la responsabilità sulla protezione dei dipendenti e dei collaboratori ricade ancora sui datori di lavoro, i quali decidono dove e quando è necessario indossare la mascherina. Niente più obbligo di mascherina anche nelle scuole del livello secondario secondo; tornano inoltre ad essere di competenza cantonale i provvedimenti da adottarsi nei licei, nelle scuole specializzate e nelle scuole professionali (ma il problema, per quanto riguarda la Svizzera di lingua italiana, al momento è irrilevante).