L’impronta della curatrice Simona Martinoli, cui sono spettati l’onore e l’onere di un riordino dei materiali da presentarsi secondo logica da percorso emozionale prima che esposizione “tout court”, sulla mostra in dedica a Sophie Taeuber-Arp e con la quale, nella domenica di Pasqua, sarà riaperto lo spazio espositivo della “Fondazione Marguerite Arp” a Locarno quartiere Solduno (via Alle Vigne 44). Lineare e sulla soglia del minimalismo il titolo dell’evento, ossia “Sophie Taeuber-Arp, 1889-1943”; coraggiosa la scelta di “anticipare” in Ticino quel che sarà uno tra gli appuntamenti caratterizzanti il 2020 al “Moma” di New York, dove è già in programma una retrospettiva dedicata all’artista nata a Davos e deceduta a Zurigo a sei giorni dal 54.o compleanno, e di offrire una prima selezione dalla corrispondenza scambiata fra il 1932 ed il 1943 sull’asse formato da Sophie Taeuber-Arp e dai collezionisti basilesi Annie Müller-Widmann ed Oscar Mûller-Widmann (per la cronaca, un fondo d’archivio acquisito lo scorso anno grazie al sostegno di privati).
Tra i materiali in mostra figurano opere su carta, rilievi, dipinti e lavori tessili a copertura del periodo dagli Anni ’10 agli Anni ’40, per un totale di circa 40 lavori tra cui la “Composition verticale-horizontale” (1916) e vari oggetti sino ad ora raramente o mai esposti. Apertura sino a domenica 27 ottobre, la domenica dalle ore 14.00 alle ore 18.00, nei festivi (lunedì di Pasqua, Ascensione, lunedì di Pentecoste) con lo stesso orario, ogni giovedì (su prenotazione) per le scuole; su appuntamento per visite guidate a gruppi. Nella foto, Sophie Taeuber-Arp.