(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 15.10) Non è questione – non lo è nel senso che non risulta, non consta, non si ha notizia in merito – di nuovi focolai; è questione, più probabilmente e quasi esclusivamente ed anzi metteremmo sul fuoco la mano di Giorgio Merlani medico cantonale, del mancato rispetto del distanziamento fisico tra persone, di mascherine che pochi indossano quando sarebbe invece opportuno (memento: da oggi, per volontà bernese, chiunque abbia 12 anni o più è tenuto ad indossare la protezione del volto sui mezzi pubblici, compresi battelli ed impianti di risalita; restano vietate le manifestazioni con oltre 1’000 partecipanti previsti), e di ingressi “selvaggi” cioè dell’arrivo di soggetti che un problema di contagio portano con sé. Sta di fatto che in Ticino, nel corso del fine-settimana, si è confermata la tendenza all’ascesa nel numero dei casi: 10 in più (la doppia cifra fa effetto, certo), per un totale di 3’351, restando tuttavia fermo il numero sia dei dimessi da strutture nosocomiali (915) sia dei deceduti (350). 10 casi in 72 ore, tre giorni, insomma alla media di tre e virgola. Nulla di diverso da quel che si sapeva dalle medie della settimana precedente, insomma; e no, se vi piace il titolo allarmistico andate a cercarlo da un’altra parte, ché di sicuro vi serviranno o v’avranno già servito a dovere.
Il responso vale alle ore 8.00 di oggi, su territorio cantonale; ergo, in pagina la fotografia allo stesso momento per quanto riguarda la Svizzera, dove constano 47 contagi in più per un totale di 32’315 persone, in coincidenza con 4’082 “test” effettuati (da notarsi: la media giornaliera si situa intorno ai 9’700 “test”, solo nel fine-settimana tale dato si riduce per minor disponibilità di personale e di laboratori). Le vittime riconosciute, secondo evidenze dell’Ufficio federale sanità pubblica, sono 1’686, circa 300 in meno rispetto all’elaborazione formulata dai compilatori del portale www.corona-data.ch; da questi ultimi un’interessante rilevazione parziale (aggiornamento alle ore 12.00, 15 Cantoni su 26) sul numero dei casi riferiti a decorrere dall’inizio di giugno, e dunque nell’arco delle ultime cinque settimane, con evidenza a 14 decessi più 1’285 contagiati (34 dei quali nelle 24 ore tra mezzogiorno di ieri e mezzogiorno di oggi).