Onestà per onestà: una volta si chiamavano “sceneggiati”, e stavano benissimo così, e sulla qualità – dei testi, dei dialoghi, degli interpreti e delle scelte registiche e di montaggio, tanto di più ad analogico contro digitale ed a disponibilità di tecnologie incommensurabilmente inferiore – poco o nulla avevano da invidiare alle produzioni odierne. Dal momento tuttavia che “fiction” è parola che riempie le bocche e che lì dentro si riesce ad infilare un po’ di tutto andandosi oltre il valore originario del termine, alle serie televisive in “fiction” è dedicato il concorso in uscita da casa Rsi e sul piede del progetto globale annunciato a più riprese da Berna sponda Ssr, laddove cercansi in sostanza “contenuti originali di narrazione (…) che raccontino la realtà del nostro Paese da una prospettiva inedita e riconoscibile, aprendo così nuove frontiere e sfide anche per la produzione seriale della Svizzera italiana”.
Alle brevi: giovani autori dal Ticino e dal Grigioni italofono, fatevi avanti, cavate fuori idee e progetti, e sperate di essere selezionati; ai vincitori sono garantite anche “opportunità formative e di scambio con professionisti nazionali ed internazionali”; raccomandata ovvero suggerita la formazione di gruppi di lavoro interscambiabili. Canovaccio: sei episodi da 45-60 minuti ciascuno, collocazione in prima serata, destinazione un pubblico eterogeneo ossia indistinto, pretesa la trattazione “in modo originale ed avvincente” di “temi di attualità legati alla Svizzera (di lingua) italiana, dove la serie sarà ambientata”. Termine di consegna dei progetti fissato a venerdì 21 giugno; entro fine agosto l’annuncio dei nomi degli autori selezionati (massimo cinque) “per una prima fase di sviluppo in cui i progetti stessi verranno approfonditi e rielaborati”, con “tutor” e compenso finanziario. Sul sito InterNet ufficiale della Rsi il bando completo di concorso.