Home SPORT Hockey Wl / Ticino, almeno una mezza gioia: alle AmbrìGirls1 il bronzo

Hockey Wl / Ticino, almeno una mezza gioia: alle AmbrìGirls1 il bronzo

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Non è il titolo, ma è un premio; un premio riconosciuto, ufficiale; un premio, diciamo così, non regalato. Nel fine-settimana dalle troppe notizie negative (tutte tranne quella che si sta per dare, insomma) per l’hockey ticinese dall’alto e dal medio profilo, un “power-play” convertito nel supplementare dalla veterana Romy Eggimann – 29 anni non ancora compiuti,ma nel torneo 2008-2009 l’esordio in massima serie elvetica, e nel mezzo sei campionati vinti – ha garantito alle AmbrìGirls1 la medaglia di bronzo in Women’s league, terzo posto conquistato in partita secca contro l’AccademiaNeuchâtel dimostratasi collettivo dalla formidabile determinazione ad inseguire il traguardo, tanto che l’1-4 quasi cristallizzato a metà confronto – e che tale era anche all’ultimo tè – si è trasformato in un 4-4 a due minuti e 20 secondi dalla fine dei regolamentari, a segno l’ex-“pro” Madison Truax. Nome che tornerà, nel tabellino, per l’unica penalità contestata alle ospiti – di transenna: 177 gli spettatori alla “NuoValascia”, non molto ma nemmeno roba da buttarsi – nel corso del supplementare: fallo, cancelletto dei puniti che si apre mentre il cronometro sul tabellone è fermo al 74.46, Jenna Kaila e Fanny Rask a combinare, Romy Eggimann a chiudere i conti /75.06) per l’urlo apotropaico sulla panca di Benjamin Rogger che porta in bacheca un trofeo, almeno quello.

In precedenza, neocastellane in vantaggio con Tanja Kunz al primo, vero controllo del disco (1.10), risposta di Fanny Rask (3.36) e di Romy Eggimann (5.44), allungo delle biancoblù grazie a Fanny Rask (26.01) e ad uno “shorthanded” splendido di Jenna Kaila (31.50); a quel punto, stante anche il buon concorso delle compagne negli assist (a tabellino anche Lucia Luraschi, Laura Desboeufs, Theresa Knutson e Josefine Holmgren), tutto risolto, almeno in apparenza. No, nel parere di Gaëlle Bourquin (41.37), Kristen Guerriero (49.54) e per l’appunto Madison Truax come sopra indicato. È fatta: non il massimo dei traguardi possibili, ma un traguardo, e degno di onore. In immagine, Romy Eggimann.