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Hockey Wl / Terzo periodo funesto, AmbrìGirls1 sconfitte all’esordio

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Che tu sia all’inizio o alla fine di un campionato, la legge quella è e quella resta: tra squadre equipollenti, nove volte su 10 perde chi sia costretto a concedere all’avversaria il vantaggio di un blocco intero. Qualcosa di ciò sanno già le AmbrìGirls1, iersera in anticipato ritorno alle ostilità agonistiche ufficiali in Women’s league (massima serie dell’hockey femminile) con sfida domestica alle DavosLadies su una delle due piste amiche, stavolta al palaghiaccio di Biasca che un giorno o l’altro ci si augura sia finalmente intitolato al “genius loci” ispiratore e primo sostenitore di tale complesso, al secolo Massimo Pini che fu consigliere nazionale di lungo corso oltre che granconsigliere: esordio infatti sfortunato, sconfitta (3-6) ad opera delle grigionesi, in verità dopo che le padrone di casa erano state avanti per tre volte (14.52, Laura Desboeufs a cinque-contro-quattro, 1-0; 22.55, Fanny Rask, 2-1; 27.59, Jenna Kaila, 3-2) ed in altrettanti casi erano state raggiunte (16.42, Rebecca Roccella; 26.58, Courtney Kollman; 35.03, Elizabeth Lang); poi una doppia fiammata (44.58 in superiorità numerica, 57.02 in intesa con Stefanie Wetli) di Alessia Patricia Baechler, difensore che a soli 19 anni ha già tre titoli svizzeri in bacheca e che si sperimenta ora in maglia gialloblù dopo le esperienze con le Zsc Lionesses Zurigo, e l’allungo decisivo della compagine la cui conduzione è stata rilevata ad inizio agosto da Johanna Ikonen (Andrea Karin Kröni, in realtà confermatissima alla transenna, si è sfilata con preavviso dato a maggio ribadendo di essersi a suo tempo messa a disposizione per la fase di “start-up”, ma di non avere intenzione di proseguire). Di Lucienne Tenenbaum, quando mancavano 29 secondi dall’ultima sirena ed a porta avversaria sguarnita, il 3-6 definitivo.

Prime considerazioni in sponda biancoblù: organico largamente lardellato per assenze anche di peso e di esperienza; a punti tutte e tre le straniere intese come tali (un goal ed un assist per Fanny Rask, un goal per Jenna Kaila, entrambe in conferma nell’organico; un assist per Michaela Pejzlova, 27enne ceca in arrivo dall’Hifk Helsinki); in doppio timbro Laura Desboeufs (uno più uno); ad immediato innesto sia Valérie Christmann (terzo blocco offensivo nel caso ma la giocatrice, che arriva dalle DavosLadies avendo militato tra l’altro nelle ora disciolte LuganoLadies durante il campionato 2022-2023) sia Greta Niccolai ex-LuganoLadies e con licenza svizzera (seconda linea d’attacco) sia Sofia Bernardasci portiera ex-AmbrìGirls2, indi LuganoLadies, nell’annata 2023-2024 con l’AccademiaNeuchâtel in coincidenza con esigenze di studio. Una perdita, perché il valore dell’agonista resta indiscutibile, è quella di Josephine “Camilla” Holmgren, 12 goal e 20 assist in 29 partite tra campionato e “play-off” dal ruolo di difensore: la rivedremo con i colori delle Zsc Lionesses Zurigo, al pari della 17enne Sonja Inkamp, difensore, 10 presenze ed un assist in maglia leventinese, ripartita dal Ticino. Doverose due parole per le “ex”: l’italiana Rebecca Roccella, prossima a disporre della licenza per giocare da assimilata, era passata dalle LuganoLadies alle DavosLadies in corso di campionato 2023-2024, avendo in precedenza vissuto l’epopea delle AmbrìGirls in ogni categoria (dalla Wlc alla Wl con la prima squadra, ma presenze anche in Wld con le AmbrìGirls2), e prima di giungere a Davos con il citato passaggio sulle sponde del Ceresio; a suo tempo transitata dalla casa biancoblù è anche la non ancora 22enne Aurora Enrica Abatangelo, da Desio in provincia di Monza-Brianza, che l’anno scorso si era divisa tra LuganoLadies in Svizzera e BolzanoEagles in Italia. Non una “ex”, ma senza dubbio esponente della Svizzera di lingua italiana, è infine la poschiavina Xenia Balzarolo, ala 18enne: per ora attaccante sciolta dalle linee, profilo ideale per una valida carriera.

Nella foto, Julia Liikala (non schierata ieri) e Michaela Pejzlova.