Entrambi costretti a risalire la china, chi dal 2-3 e chi dallo 0-3; entrambi capaci di rimettere i rispettivi confronti sul giusto binario; l’uno, però, al successo pieno e l’altro, per contro, costretto a cedere le armi. Lugano ed AmbrìPiotta speculari per dinamiche, ma non per benefici, stasera, rispettivamente nel 10.o e nel 12.o impegno dell’hockey di National league 2024-2025. Con lo scarto di due partite, le ticinesi si ritrovano nuovamente appaiate sul lato sinistro della graduatoria che risulta invero stracompressa con 10 squadre su 14 nello spazio di cinque lunghezze, e per di più avendosi Scl Tigers e ServetteGinevra, cioè le inseguitrici, in credito per quanto riguarda il numero di incontri disputati. AnzI: non fosse per l’Ajoie, che peraltro vale assai di più rispetto ai micragnosi quattro punti raggranellati in 12 uscite e di ciò si è avuta riprova proprio alla “Resega” di Porza, potremmo dire che tutti sono più o meno sulla stessa linea; per media-punti il Lugano è addirittura secondo (1’900 su 3’000).
Lugano-Ajoie 4-3 – Con il neoingaggiato Adam Huska titolare davanti alla gabbia e rivedendosi il già infortunato Niklas Schlegel quale sostituto, bianconeri costretti a prender nota di aver generato un ottimo soggetto nella figura di Emils Veckaktins, 20enne lettone con licenza svizzera, maturazione nelle giovanili bianconere, 102 punti nelle ultime due stagioni di “Under 20-Elit” ed ora in landa giurassiana: prima doppietta in carriera tra gli “adulti”, 1-1 all’1.05 (sì, piuttosto scoppiettante l’entrata in materia) e 2-2 al 21.13; sulla spinta, Ajoie addirittura al vantaggio sul 2-3 del 24.32, qui con l’apporto del “momò” Matteo Romanenghi quale uomo-assist per Terrence James “Tigéi” Brennan. E con ciò si è raccontato degli ospiti; quanto al Lugano, diremo che il rischio è stato corso ma che nel frattempo è stato fruttuosamente sperimentato un primo blocco in cui Michael Joly è stato mattatore almeno al pari di Radim Zohorna: goal del primo (0.35, 1-0) su assist del secondo, goal del secondo (5.08, 2-1) su assist del primo, assist del primo e del secondo per Daniel Carr (40.25, 3-3), infine il solo Michael Joly a far da sponda per Mark Arcobello nel “power-play” vincente del 45.32 (4-3). Sarebbe andato a bersaglio anche Luca Fazzini, ed anzi l’ha fatto, al 47.30; rete contestata dalla panca ospite, rete sottoposta a vaglio, rete annullata. Splendida coreografia, a margine, in ricordo del defunto già presidente Geo Mantegazza.
AmbrìPiotta-Scl Tigers 3-4 – 47 tiri contro 31, con prova di forza anche nella rimonta dallo 0-3 (13.51, Aleksi Saarela; 17.44, Dario Rohrbach vecchia conoscenza di casa; 24.24, Flavio Schmutz) sino al 3-3, non sono bastati ai leventinesi per reindirizzare appieno una di quelle partite in cui magari il tuo portiere titolare dà segno di nervosismo e di qualche incertezza, ma nemmeno puoi sparargli se capitola per tre volte in 10 minuti e frammenti; al massimo lo cambi in corsa, come ha fatto Luca Cereda dalla transenna per l’appunto al 24.24, inserendo Davide Fadani al posto di Gilles Senn. A triplo svantaggio anche lo scollinamento, indi superiorità numerica convertita da Dominik Kubalik (30.30), ultima pausa sull’1-3, da Tim Heed (47.37) e Tommaso De Luca (52.04) il riaggiancio. Contro le dinamiche, però, un goal da mazzata: firma di Harri Pesonen, minuto 53.18, e non se ne verrà più fuori.
I risultati – Lugano-Ajoie 4-3; AmbrìPiotta-Scl Tigers 3-4; Davos-Losanna 5-2; ServetteGinevra-RapperswilJona Lakers 5-3; Kloten-Zsc Lions 3-2 (ai rigori); Zugo-FriborgoGottéron 4-2.
La classifica – Zsc Lions 23 punti; Losanna 21; Davos, Berna 20; Lugano, AmbrìPiotta, RapperswilJona Lakers, Kloten 19; BielBienne, Zugo 18; Scl Tigers 17; ServetteGinevra 15; FriborgoGottéron 11; Ajoie 4 (Kloten 13 partite disputate; Losanna, Davos, Berna, AmbrìPiotta, RapperswilJona Lakers, BielBienne, Zugo, FriborgoGottéron, Ajoie 12; Zsc Lions, Scl Tigers 11; Lugano 10; ServetteGinevra nove).