Home CRONACA Gambarogno, escursionisti bloccati: “Rega” al soccorso, esito positivo

Gambarogno, escursionisti bloccati: “Rega” al soccorso, esito positivo

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Nei tempi ordinari, su un percorso ad anello che si sviluppa per circa 11 chilometri, per compiere il percorso dal Passo dell’Alpe di Neggia sino al rifugio prossimo all’oratorio titolato a Sant’Anna avrebbero dovuto impiegare non meno di tre ore, più probabilmente quattro; ai numeri il dislivello sembra infatti scarso, sui 1’395 metri il punto di partenza e sui 1’343 quello di arrivo, ma di mezzo c’è un lungo giro con il passaggio via Monte Gambarogno a quota 1’734 e poi via Alpe Cedullo a quota 1’291; e proprio in prossimità del transito sul Monte Gambarogno quattro escursionisti, nel tardo pomeriggio di sabato, si sono trovati in difficoltà tanto da decidere – in modo opportuno, stante la situazione – di far intervenire una squadra di soccorso della “Rega” dalla vicina base di Locarno-Gambarogno frazione Magadino.

L’operazione di salvataggio è stata portata a termine in effettive due tappe, come da ricostruzione: il gruppo era infatti uscito dal sentiero incontrando nebbia e condizioni meteo a quel punto ostili in aggiunta al rapido calo dell’oscurità, e dunque senza successo era stato il primo volo di indagine dell’elicottero dal quale è stato tuttavia calato un soccorritore specialista per la prosecuzione delle ricerche via terra; l’operatore è in effetti riuscito a raggiungere il quartetto, mentre nella zona dei Monti di Gerra, via terra, erano giunti due membri del “Club alpino svizzero-Cas”, colonna di Locarno, per un’eventuale esfiltrazione nel caso pioggia e vento fossero diventati proibitivi. Caso, questo, che non si è invero manifestato; a quel punto i quattro giovani sono stati accompagnati sino ad un punto accessibile dall’elicottero postosi in volo stazionario per il recupero e per il trasferimento a valle. Conseguenze: molto freddo patito, ma nemmeno un graffio.