Ci era riuscito, incamerando oltre mezzo milione di franchi, con false informazioni – tale, almeno, la tesi degli inquirenti – fornite a più riprese tra luglio e dicembre 2020; e ci stava riprovando, o forse ci aveva già riprovato, in questo caso senza riuscire a centrare l’obiettivo truffaldino. Sull’accesso illecito a crediti Covid-19 su garanzia della Confederazione verte l’arresto, su intervento di agenti della Polcantonale quale esito di indagini approfondite, di un 46enne cittadino residente nel Bellinzonese, arresto avvenuto nei giorni scorsi (mancano indicazioni di fonte ufficiale a tale proposito). Il soggetto, stando a quanto consta nel “dossier” di cui è titolare il procuratore pubblico Daniele Galliano, avrebbe utilizzato tali risorse “per scopi estranei a quanto stabilito dall’Ordinanza sulle fideiussioni solidali Covid-19 e, in particolare, per far fronte a spese personali”; uno più uno fa ancora due, almeno nel sistema decimale, ed ecco dunque una serie di addebiti contestati, primariamente trattandosi di ripetuta truffa e di ripetuta falsità in documenti. La carcerazione del 46enne è già stata convalidata dal giudice dei provvedimenti coercitivi. Accertamenti tuttora in corso.