Non c’era propriamente la folla dei candidati alle Cantonali, sabato scorso, alla cerimonia con cui 42 tra agenti e gendarmi hanno chiuso l’esperienza della Scuola di polizia 2018, quinto Circondario: a parte Norman Gobbi consigliere di Stato, e che ovviamente era anche il “titolare” dell’evento, mi è sembrato di scorgere soltanto Alex Farinelli granconsigliere liberale-radicale, sul finire della manifestazione. Bon: io ci sono stato, dall’inizio alla fine, semplicemente perché mi… sembrava giusto, conosco qualcuno tra i neoeffettivi delle forze di polizia, mi sono fatto raccontare qualcosa circa la loro esperienza di studio e di formazione, e insomma non è che l’abbiano proprio avuta dolce, in quest’anno a pieno ritmo. Ma immagino siano cose che tutti conoscete.
Due parole sono da spendersi, invece, sulla cerimonia. Non breve, anzi, in qualche punto forse eccessiva; e chissà come l’hanno pensata i due mesolcinesi, partecipi poche ore prima ad altra manifestazione dello stesso genere in casa propria, cioè a Roveredo. Non male sarebbe stato se, oltre a Patrick Cattaneo neogendarme della Polcantonale e chiamato al microfono in quanto miglior classificato, la parola fosse stata data a qualche altro effettivo, per esempio ad una delle agenti che via via si stanno inserendo negli organici con sempre maggior presenza (sei su 24 tra i futuri gendarmi della Polcantonale, due su sei tra i futuri ispettori di Polgiudiziaria, a cifre della Scuola di polizia 2019 inauguratasi lunedì). Non male sarebbe stato anche – e qui la nota stonata – se, in risposta a specifico invito giunto dal palco, i non meno di 400 partecipanti alla manifestazione tra parenti ed amici si fossero messi a cantare il “Salmo svizzero” di cui sullo schermo compariva il testo, un po’ come in una qualunque sala da “karaoke”. Ahinoi: tra stonature e silenzi, esercizio decisamente non riuscito…
Alessandro “Bubi” Berta, candidato al Gran Consiglio,
lista numero 16, numero 60 #