Luogo: un qualsiasi Comune del Ticino, e per miglior comodità diremo del Sopraceneri, in cui per decisione dell’autorità municipale – ed in ossequio a note disposizioni dall’alto – le strade e le piazze abbiano acquisito una denominazione in tempi recenti. Qui il cittadino residente, in quanto titolare di economia domestica in cui tra l’altro sono presenti apparecchi per la ricezione radio-tv, versa regolare obolo per l’ex-“Billag” ed ora “Serafe”. Dalla “Serafe”, a distanza di tempo, giunge un sollecito; il cittadino risponde di aver già pagato, ed allega comprova. Di tale comprova, alla “Serafe”, si fregano altamente, sicché parte un nuovo sollecito con pretesa di immediato saldo. Il cittadino risponde: no, ho già pagato, il problema è vostro nel senso che non avete aggiornato la mappa stradale e dunque volete soldi – per la seconda volta – da uno il cui indirizzo è mutato senza che egli abbia cambiato domicilio. Risposta: nessuna presa in considerazione di quanto contestato. Burocrazia affidata al “computer”, ignoranza, stupidità o malafede? E per quale motivo un cittadino è tra l’altro costretto a buttar via tempo e denaro per spiegare quel che non ha bisogno di essere spiegato, solo perché alla “Serafe” non sanno che la strada “Ics” si chiama ora “Ucs”?