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Depurazione e canali, credito da oltre nove milioni di franchi

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Finanziamento in arrivo, e nell’ordine di oltre nove milioni di franchi, per opere di canalizzazione e di depurazione delle acque luride su territorio cantonale, 44 i Comuni interessati più un consorzio, un’agenzia e vari enti di promozione, messaggio in transito verso i banchi del Legislativo cantonale, interventi già approvati nel 2019 e da effettuarsi in parte “ex novo”, in parte invece quale rifacimeento di canalizzazioni risalenti al periodo compreso fra gli Anni ’50 e gli Anni ’70 del secolo scorso. I crediti: 8’531’109 franchi la quota dei citati 44 Comuni, 279’226 franchi per due lavori pertinenti al “Consorzio depurazione acque di Lugano e dintorni-Cdaled” e di un’opera di canalizzazione pertinente all’“Agenzia nuovo quartiere Cornaredo-Nqc”, 500’000 franchi a sussidio di opere di smaltimento acque in capanne alpine aperte al pubblico e la cui proprietà è di realtà – enti pubblici o associazioni – promotrici di alpinismo ed escursionismo.

I destinatari – Per quanto riguarda i Comuni, enti che dal 1974 al 2019 hanno beneficiato di specifici crediti di sussidio per 353.4 milioni di franchi (corrispondenti ad un volume di investimento per oltre 1’256 milioni di franchi), le risorse si spalmeranno su Acquarossa, Airolo, Aranno, Arbedo-Castione, Arogno, Bedano, Bedigliora, Bellinzona, Biasca, Bioggio, Blenio, Bodio, Breggia, Brissago, Cademario, Capriasca, Caslano, Castel San Pietro, Chiasso, Croglio, Dalpe, Gambarogno, Locarno, Losone, Lugano, Lumino, Maggia, Melide, Mendrisio, Mezzovico-Vira, Monteceneri, Morbio Inferiore, Morcote, Muzzano, Novazzano, Prato Leventina, Quinto, Riva San Vitale, Ronco Sopra Ascona, Sant’Antonino, Stabio, Torricella-Taverne, Vernate e Vogorno. Versante consorzi ed agenzie: 78’546 franchi al “Consorzio depurazione acque di Lugano e dintorni”, 200’680 franchi all’“Agenzia nuovo quartiere Cornaredo”.

“Sonderfall” capanne – È una “prima” assoluta, invece, quella che porta sostegno diretto (cifra indicata: mezzo milione di franchi) per il rinnovamento degli impianti di smaltimento delle acque di scarico in capanne alpine aperte al pubblico e la cui titolarità ricade sotto enti pubblici o associazioni nei cui programmi figuri la promozione dell’alpinismo e/o dell’escursionismo. Sostegno, spiegano da Palazzo delle Orsoline in Bellinzona, che è giustificato su due… versanti: a) garantire uno smaltimento delle acque che sia ineccepibile sul piano tecnico, trattandosi qui di zone pregiate; b) rispondere ad un’effettiva esigenza, essendo il mantenimento di questi impianti un’operazione onerosa, vuoi a causa dell’ubicazione (a mo’ di raffigurazione, non è come l’avere un “water closet” in appartamento…), vuoi perché in quota le prestazioni degli impianti di trattamento acque si abbattono anche in misura sensibile. L’apporto finanziario si sposa con altre strategie adottate negli ultimi anni, ad esempio per favorire la riduzione dei rifiuti solidi urbani e per agevolarne il conferimento in strutture al piano. In immagine, la condotta a lago tra Melide e Bissone.